ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Primo maggio, poi la mobilitazione Ma sullo sciopero la Cisl si smarca

Bassani: "La lotta non è un obiettivo". Bulgarelli (Cgil) e Zignani (Uil): "Senza risposte dal governo, è inevitabile". E, intanto, la Camera del lavoro si rafforza sull’Interporto: "Un’unica referente per coordinare i delegati".

di Rosalba Carbutti

I sindacati si preparano alla festa del Primo maggio in piazza Maggiore. Ma non solo, visto che qualche giorno dopo, il 6, ci sarà in città una mobilitazione contro il governo. Che "però non è mirata a promuovere uno sciopero generale", spiega Enrico Bassani, segretario generale della Cisl Area metropolitana, ieri nel corso dell’incontro ’Pacem in terris, lavoro, Costituzione’.

Da qui, citando l’articolo 4 della Costituzione sul diritto al lavoro, invita "tutte le forze che sono in Parlamento a partecipare alla manifestazione del Primo maggio", specificando che "per noi la lotta non è un obiettivo in sé, ma uno strumento utile a raggiungere risultati concreti. Vogliamo aprire uno spazio. Non per noi, ma per i lavoratori". Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil di Bologna, è di diverso avviso: "Ognuno va in piazza con il suo spirito. Già il Primo maggio sarà di lotta anche a fronte della provocazione del governo che ha annunciato il decreto lavoro nel giorno della festa dei lavoratori. Ma dov’è il carattere di urgenza?". E aggiunge: "Vediamo come il governo si confronterà con Cgil, Cisl e Uil. Senza risposte, lo sciopero generale ci sarà". Aperto a tutto, Giuliano Zignani, segretario generale della Uil: "Abbiamo iniziato un percorso, il 30 aprile ci sarà l’incontro con il governo. Occorre vedere che cosa viene fuori... Non escludo nulla. Senza risposte, non possiamo fermarci alla mobilitazione del 6, 13 e 20 maggio a Bologna, Milano e Napoli. Tutto dipende da cosa c’è dentro questo decreto del governo...".

E se, al di là delle diverse sfumature, Bassani rilancia la necessità della "partecipazione", ricordando la raccolta firme della Cisl per una legge di iniziativa popolare che punta a una governance d’impresa partecipata dai lavoratori, la Cgil di Bologna si fa sempre più ‘sindacato di strada’. Primo passo, il rafforzamento in Interporto. "In questo sito che impiega 7mila lavoratori, la Cgil metterà insieme i propri delegati – che rappresentano i lavoratori di diverse aziende con almeno cinque contratti collettivi diversi – con il coordinamento di un’unica referente, la funzionaria Cgil Susanna Sandri. L’obiettivo? Migliorare le condizioni di lavoro", annuncia Bulgarelli. Un modus operandi annunciato nella giornata della sicurezza sul lavoro, proprio in un sito, come Interporto, che è stato teatro, purtroppo, di diversi incidenti.

"Puntiamo ad affermare, così, la nostra cultura sindacale di legalità, rispetto dei diritti e contrattazione collettiva. Che non è patrimonio di altri", punge Bulgarelli. Il riferimento ai Si Cobas molto attivi in Interporto (e nella logistica).