
L’assessora regionale al Salotto di Patrizia Finucci Gallo: "Salvini intervenga". E sul congresso dem: "Meglio un’altra candidata, riformisti non rappresentati".
Priolo, sul Passante il ministro Matteo Salvini ha puntato il dito contro Autostrade dicendo che ‘parla, parla, parla’, mentre il presidente regionale Michele de Pascale ha detto che è il Governo a dettare la linea. Dove sta la verità?
"In questo stallo Salvini deve affrontare la vicenda in maniera trasparente. Il ministero dei Trasporti sta sottoponendo il piano economico-finanziario a quello delle Finanze: si sono dati tempo fino a luglio, dopodiché bisogna decidere. Noi non rinunceremo mai al Passante: quello di Bologna è un nodo strategico di cui il Governo si deve fare carico". L’assessore regionale alla Mobilità Irene Priolo lo scandisce al Salotto di Patrizia Finucci Gallo all’hotel ‘Il Guercino’.
Da Roma è stata tirata di nuovo in ballo l’ipotesi a Sud.
"Forse è il ministro che ‘parla, parla, parla’: le concessioni autostradali dipendono dal Ministero e lui ha l’obbligo di intervenire. Questa evocazione del Passante Sud significa non voler fare niente e per noi è inaccettabile. E significa anche non intercettare il traffico veicolare pesante e non intervenire sulla tangenziale, il vero problema".
Sono le opere complementari, dall’Intermedia di Pianura al Nodo di Funo, che hanno rallentato l’iter?
"Abbiamo bisogno di opere che si accompagnino all’allargamento di autostrada e tangenziale. Dobbiamo decidere quali devono partire prima? E poi, quando ci sarà la nuova concessione, parlare delle altre? Va bene, ma andiamo avanti. Non stiamo dando un bel segnale al Paese".
I costi intanto sono lievitati.
"Nella concessione di Autostrada non c’è solo il Passante, ma l’ampliamento di A13 e A14, per un totale di 5 miliardi. Autostrade ha presentato un piano di investimenti superiore alla capacità finanziaria, quindi credo che i ministeri stiano guardando nel dettaglio questo. I fondi non ci sono tutti? Allora mettiamoci intorno a un tavolo per decidere da qui alla fine della concessione quali opere mandare avanti".
L’assessore comunale Campaniello ha detto che non ci sono interferenze con il tram, eppure sul sito della linea rossa si parla di cantieri funzionali al Passante. Quest’ultimo rischia di bloccare il tram?
"Il Comune avrà già fatto le valutazioni per cui la linea rossa può andare avanti. Il Pnrr non chiede il completamento del 100% entro il 2026, ma fino al 90%".
A livello locale ha fatto discutere l’aumento dei biglietti del bus, si può fare di più?
"La tariffa su gomma è competenza del Comune, la Regione gestisce quella sul ferro. Noi spendiamo già 30 milioni euro all’anno con il progetto ‘Salta su’ e altre iniziative e copriamo l’abbonamento per 200mila studenti: sento di dire che la Regione sta già facendo la sua parte".
Non da ultimo, si va verso il congresso del Pd. Si vocifera di un bis di Federica Mazzoni come segretaria bolognese, lei che sensazioni ha?
"Serve una riflessione seria sul Pd di Bologna, che ha due anime contrapposte evidenti: una di città e una metropolitana. Un’anima progressista e una riformista e i riformisti non si sentono rappresentati. Il sindaco Lepore ha invocato ‘un congresso unitario’: riconosco il lavoro di Mazzoni, ma il candidato deve rappresentare le due anime e io credo che la sua candidatura non sia unitaria. Sarebbe meglio un’altra candidata. Abbiamo visto anche le dichiarazioni del vicesegretario Matteo Meogrossi: due posizioni contrapposte. Bisogna ricucire la spaccatura. C’è bisogno di nuova linfa e di freschezza aggiuntiva".