Bologna, Prodi: "Più studentati, non solo osterie"

L'ex premier sul futuro del turismo: sostenibile economicamente e socialmente, deve saper convivere con la vocazione universitaria della città

Da sinistra Ubertini, Ghedini, Prodi, Zuppi e Giacomin (FotoSchicchi)

Da sinistra Ubertini, Ghedini, Prodi, Zuppi e Giacomin (FotoSchicchi)

Bologna, 18 marzo 2019 – Sostenibile economicamente e socialmente, frutto di “nuove elaborazioni e proposte” e in grado di convivere con la vocazione universitaria della città. E' questo il futuro del turismo bolognese nel quale spera l'ex premier Romano Prodi, interpellato sul tema a margine del 24esimo congresso di Legacoop Bologna. Se, da un lato, il professore ha notato come i flussi turistici esplosi sotto le Due Torri siano di carattere “più raffinato e colto di quanto accade in altre città italiane”, la preoccupazione principale è “assicurarsi che questi cambiamenti siano elaborati dall'amministrazione e sfocino in una nuova visione”.

Queste riflessioni, in particolare, devono porre attenzione alla “valorizzazione delle periferie, cosa che qui già in parte accade grazie al Mast o all'Opificio Golinelli”, e saper mettere in luce “monumenti belli ma meno appariscenti come il Baraccano”.

Nel frattempo, “bisogna costruire più studentati”, perché chi frequenta l'università non resti penalizzato, e “pensare a festival ed eventi estivi, sul modello di quelli che ravvivano tante città europee, per rendere questi spazi fruibili anche al termine del calendario delle lezioni”.

La sintesi del pensiero dell'ex presidente della Commissione europea sul turismo, arrivata dopo avere lodato l'idea della candidatura Unesco dei portici cittadini, sta tutta, forse, nella frase “le osterie mi piacciono, ma non sono solo luoghi in cui si mangia”. Soprattutto a Bologna, infatti, “bisogna insistere, perché ne vale la pena”.

Prodi è intervenuto alla tavola rotonda ‘Visioni per lo sviluppo sostenibile: cooperazione, coesione, competenze e innovazione’, moderata da Paolo Giacomin, direttore de il Resto del Carlino, alla quale hanno partecipato anche l’arcivescovo Matteo Zuppi, il rettore Francesco Ubertini e Rita Ghedini, presidente Legacoop Bologna. 

 

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