MONICA RASCHI
Cronaca

Prof colpito da ictus esce dalla rianimazione e si sposa in ospedale a Bologna

Gabriele Grandi, 57 anni, si è sentito male durante una lezione in Ateneo. Gli studenti e un collega del docente hanno chiamato il 118. I soccorsi, l’operazione e la riabilitazione. Ora è alla Casa dei risvegli

Gabriele Grandi e il suo matrimonio al Maggiore

Bologna, 12 agosto 2023 – Colpito da ictus durante la lezione che stava tenendo all’università, decide di sposare in ospedale la compagna di una vita e dalla quale ha avuto tre figli.

Il matrimonio fra Gabriele Grandi, 57 anni, docente di Ingegneria Elettrotecnica all’Alma Mater e Barbara Guarnieri, 56, contabile, è stato celebrato nel reparto di Medicina della Riabilitazione del Maggiore.

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Un evento straordinario alla cui organizzazione hanno partecipato tutti: medici, infermieri e operatori socio-sanitari che si sono divisi i compiti, da chi ha ordinato i fiori sul web a chi è corso ad acquistare lo spumante e preparare i festoni. Un fatto eccezionale non solo per le nozze avvenute in ospedale, ma soprattutto perché l’ictus che ha colpito il professore è stato molto grave, tanto che ancora non riesce a parlare e il consenso al matrimonio deve essere non solo pienamente consapevole ma anche chiaramente espresso. E Gabriele ancora non riesce a parlare.

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Un passo indietro, per tornare al giorno in cui il docente si è sentito male. È accaduto il 26 maggio: le parole che faticavano a essere formulate dal prof hanno fatto scattare l’allarme nei ragazzi e in un collega che hanno allertato il 118. La corsa al Maggiore dove è stato avviato il protocollo ’stroke’ e l’immediata operazione. Due settimane in rianimazione e il 9 giugno il trasferimento nel reparto di Medicina della Riabilitazione dove è iniziato il lento cammino per riacquistare le funzioni perdute.

"È stato fatto un grande lavoro di équipe con fisioterapisti, logopedisti, infermieri, oss e l’assistente sociale – racconta Valentina Stigliano, il medico della Riabilitazione che lo ha seguito –: ha recuperato la posizione seduta e riesce a esprimersi anche se ancora non parla. Ma ci ha fatto capire che voleva sposarsi. È una cosa che non capita tutti i giorni ed è stata una grande spinta anche per lui al fine di recuperare il più possibile perché doveva essere in grado di pronunciare un sì chiaro, anche con la testa. I fisioterapisti hanno lavorato moltissimo per questo grande evento e Gabriele ce l’ha messa tutta".

Le nozze sono state celebrate da un funzionario del Comune il 2 agosto, alle 17.30, in una stanza del reparto allestita appositamente. Una cerimonia che la moglie Barbara non dimenticherà mai, anche per i fiumi di lacrime versati, come lei stessa racconta.

“Ci conosciamo dal 1986, abbiamo avuto tre figli ma non ci siamo mai sposati – fa sapere –. Poi mentre era qui in ospedale, per tre giorni ha cercato di chiedermi di sposarlo ma io, purtroppo, non riuscivo a capire. Poi mi ha preso la mano e mi ha fatto il segno dell’anello al dito. A quel punto gli ho chiesto ’ma tu mi vuoi sposare?’. Lui è scoppiato a piangere, io pure. Il fatto è che non era così semplice perché il via libera doveva arrivare dal giudice, che ha analizzato tutta la documentazione fornita dall’ospedale, poi online ha voluto vedere Gabriele. Io tremavo di paura e piangevo perché temevo dicesse di no e invece è arrivato il consenso". La strada verso il ritorno alla normalità è ancora lunga e il professore ora è stato trasferito alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, ma un grande passo è già stato fatto.