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Bologna, 3 marzo 2022 - L’accoglienza in un abbraccio. Quello tra Liliana, la prima rifugiata ucraina arrivata martedì sera all’Unaway Hotel da Leopoli e la sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti. Un abbraccio fatto di commozione: un momento semplice, ma che significa tantissimo. Significa la gioia di essere al sicuro assieme ai tre figli di 16, 11 e 9 anni e l’anziana mamma. Il sollievo di essere scampati ai missili russi sulla città, quando "già il 24 febbraio alle 4 di notte la mia città è stata colpita dalle bombe e mio marito mi ha detto di scappare con i nostri figli". Leggi anche: Russia Ucraina news, Bologna: il piano per i rifugiati. Sei strutture per accoglierli Gli occhi lucidi ha Liliana, 41 anni e pasticciera in Ucraina, ancora colmati da quei momenti terribili e indelebili vissuti a causa della guerra. E le mani si intrecciano, mentre ripercorre il proprio viaggio. Un’odissea di "35 ore in auto per arrivare qui a Bologna, dove ho un’amica che mi ha indirizzata alla polizia e quindi qui", all’Unaway Hotel. Parla spagnolo Liliana, lei che in Spagna ci ha vissuto per un periodo in passato, ed è in lingua ispanica che spiega: "Ora stiamo bene perché siamo al sicuro. Ma anche mentre viaggiavo con la mia famiglia ho sofferto, non ho dormito per tre notti, ero e sono in apprensione per mio marito, che è rimasto in Ucraina". Ancora là, ancora coinvolto in prima linea a vivere i momenti terribili di "allarme continua innescata dagli attacchi – ricorda Liliana –. Continuo a mantenermi in contatto con lui e la situazione è molto brutta. Gli attacchi continuano senza sosta e mio marito sta con alcuni amici che combattono". Ucraina, profughi in Emilia Romagna: accoglienza e come aiutare Combattono per il proprio Paese, per la libertà, dimostrando che ...
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