Bologna Pronto soccorso Sant’Orsola, ecco il piano elimina-code

Tempi di attesa troppo lunghi al pronto soccorso. In arrivo nuovi ambulatori e posta pneumatica

L'atrio del Pronto soccorso del sant'Orsola

L'atrio del Pronto soccorso del sant'Orsola

Bologna, 22 maggio 2019 – Lavori in corso al Sant’Orsola per l’adeguamento del Pronto soccorso, così come chiede la Regione, con l’obiettivo di abbattere le attese e non superare il tetto di 6 ore. «Tra due mesi apriremo gli ambulatori al primo piano del padiglione dell’emergenza-urgenza – anticipa Antonella Messori, direttore generale del Policlinico – dove gli specialisti di cardiologia, angiologia e neurologia visiteranno, per le necessarie consulenze, le persone che si sono presentate al Pronto soccorso, evitando che siano i pazienti ad andare in giro negli altri padiglioni e questo sicuramente porterà a risparmiare tempo».

Ma non è tutto, perché un’altra misura destinata a velocizzare le prestazioni arriverà con l’avvio della posta pneumatica. «Abbiamo in corsa la gara per l’affidamento dei lavori – spiega Messori – e una volta che tutto sarà completato non ci saranno più carrelli con le provette per gli esami di laboratorio da trasportare dal padiglione 5, dove si trova l’emergenza - urgenza, al 20, quindi anche abbastanza lontano, ma tutto viaggerà all’interno dei tubi che saranno realizzati. Anche questa era una delle criticità emersa dallo studio sull’organizzazione, realizzato congiuntamente dai nostri operatori del Pronto soccorso con gli ingegneri dell’università di Modena e Reggio Emilia. A lavori ultimati, la refertazione sarà senz’altro più veloce».

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L’altro versante da tenere sotto controllo è l’organico. La Regione, infatti, ha previsto per il potenziamento delle strutture dell’Emilia-Romagna 7 milioni, prevedendo anche 130 assunzioni, tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari. «Da poco abbiamo un camice bianco in più – fa i conti Messori – e lo abbiamo destinato alla funzione di medico di area: è uno specialista esperto, che rimane fuori dagli ambulatori e snellisce il lavoro successivo al triage, senza gestire direttamente i pazienti, a meno che non ci sia ne sia bisogno. Presto ne assumeremo un altro, destinato alle stesse funzioni. Poi arriveranno anche tre infermieri e un operatore socio sanitario: per loro stiamo definendo le modalità organizzative insieme a Mario Cavazza, direttore del Pronto soccorso, e al coordinatore infermieristico Nicola Carangelo».

Al Sant’Orsola da tempo si tiene sotto controllo anche la permanenza dei pazienti, visto che la sfida lanciata da Viale Aldo Moro dovrà raggiungere l’obiettivo al massimo tra un anno. «Attualmente garantiamo che l’attesa non superi le 6 ore in una percentuale che oscilla tra l’85 e l’87% dei casi, ma per chi aspetta è sempre molto. Per questo – ammette Messori – anche se abbiamo fatto numerosi passi avanti, come il miglioramento del comfort nelle sale d’attesa, sappiamo bene che l’impegno da mettere in campo è ancora molto».

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