GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

"Pronto soccorso, un brutto film già visto"

Le donne di Forza Italia aderiscono al comitato in difesa del presidio di Bazzano. Prosegue il confronto, ma il destino pare segnato

Il pronto soccorso dell’ospedale Dossetti di Bazzano, destinato al declassamento

Il pronto soccorso dell’ospedale Dossetti di Bazzano, destinato al declassamento

Un brutto film già visto a Vergato. Azzurro donna Emilia Romagna, l’organismo al femminile di Forza Italia, con le sue coordinatrici territoriali Erika Seta, Anna Maria Cesari e Mariella Fuentes "sostiene convintamente la battaglia dei territori e dei cittadini per non chiudere il Pronto soccorso dell’ospedale di Bazzano. Limitare le attività del Pronto soccorso è il primo passo per depotenziare tutto l’ospedale, scaricando tutto il peso dell’utenza sull’Ospedale Maggiore di Bologna. La battaglia per Bazzano riguarda tutti, compresi i bolognesi", dicono le esponenti del centrodestra che annunciano anche l’adesione al comitato civico che si è costituito in Valsamoggia, "perché questa battaglia non può certo considerarsi esaurita nella raccolta firme, che troppe volte dà l’idea di delegare ad altri la soluzione del problema, ma richiede l’impegno costante e nelle piazze di ognuno di noi".

Il percorso annunciato giovedì sera nella piazza del capoluogo di Valsamoggia dall’assessore regionale alla sanità Massimo Fabi ora prevede la continuazione del confronto nella Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna, ma le parti politiche, economiche e sociali, sanno già che sarà un tragitto tutto in salita, come ha detto a chiare lettere l’assessore regionale, contestato anche da Marta Evangelisti (FdI) perché il "declassamento del Pronto soccorso in Punto di primo intervento comporta necessariamente delle rimodulazioni al ribasso ovvero si riducono organico e dotazioni, destinando i casi più gravi altrove". Un percorso inverso a quello che aveva portato all’investimento nei Cau territoriali, che si sono dimostrati efficaci nel diminuire la pressione sui Pronto soccorsi cittadini.

Si attendono ora anche le valutazioni dei sindacati che al termine dell’ultimo incontro in Conferenza territoriale sociale e sanitaria hanno dichiarato lo stato di agitazione senza escludere il ricorso allo sciopero. Ancora Marta Evangelisti chiede "il ritiro immediato del piano di riconversione e l’apertura di un tavolo pubblico con sindaci, comitati, operatori e cittadini, per garantire un presidio h24 efficiente e sicuro".

Gabriele Mignardi