C’è chi, neanche tanto scherzando, invoca un passaggio del Tour de France. E chi, ogni mattina, prima di andare al lavoro, si segna scaramanticamente, sperando che la strada sia ancora... al suo posto. La croce dei cittadini di San Benedetto Val di Sambro è la famigerata Sp 61, che collega Rioveggio a Pian del Voglio e che, in tutta la sua estensione, è un continuo di asfalto rattoppato, buche, restringimenti e avvallamenti pericolosi, soprattutto per i motociclisti. Un problema, visto che la provinciale fa da collegamento tra due caselli autostradali e con la sua prosecuzione, l’altrettanto malmessa Sp60, è praticamente l’unica strada di accesso al Comune montano. Una questione pure penale, visto che, codici alla mano, in caso di incidente dovuto alla sede stradale malmessa, è chiamato a rispondere anche il ‘proprietario’ dell’infrastruttura.
Ossia, in questo caso, la Città Metropolitana, competente per quel che riguarda gli interventi di manutenzione sulla Sp61. Ente a cui, ormai da mesi, il sindaco Alessandro Santoni presenta interrogazioni, per chiedere che si mettano in cantiere lavori urgenti, "perché – spiega – la Sp61 è arrivata al limite". L’ultima interrogazione, il primo cittadino l’ha presentata due settimane fa: "E ancora non sono arrivate risposte, ma spero sia questione di giorni, perché siamo di fronte a un problema grave per tutta la cittadinanza, non solo di San Benedetto, ma anche di Monzuno". Due territori che, qualora per un qualsiasi motivo la strada dovesse essere chiusa, rischiano l’isolamento. Per questo, con il collega di Monzuno Bruno Pasquini, Santoni ha avviato una raccolta firme per sollecitare la messa in campo di interventi. "La nostra preoccupazione è grandissima", chiosa. Il prossimo appuntamento in Città Metropolitana è venerdì: la speranza dei cittadini è che il Consiglio non ’sbagli strada’ e si concentri sulla Sp61.
n. t.