Pubblica assistenza, è scontro sulle ferie

La Uil: "Sbagliato ridurre il servizio". Santoli: "Scelta necessaria"

Pubblica assistenza,  è scontro sulle ferie

Pubblica assistenza, è scontro sulle ferie

"Sbagliato ridurre il servizio di emergenza in un periodo così difficile con ripercussioni sui tempi di arrivo nel territorio appenninico". Lancia l’allarme e annuncia un lungo periodo di mobilitazione il sindacato Uil-Fpl terzo settore che rappresenta i sette dipendenti della Pubblica assistenza Sasso Marconi: l’associazione alla quale è affidato il servizio di soccorso e trasporto sanitario nel territorio di Sasso e in quello di Marzabotto. E questo grazie al lavoro dei volontari affiancati, da alcuni anni, da sette dipendenti: un impiegato e sei soccorritori tutti rappresentati dalla Uil. "Apprendiamo che la ‘Pubblica’ ha deciso di proporre all’Ausl di programmare due o tre notti non operative la settimana per smaltire le ferie dei dipendenti – spiega Umberto Bonanno di Uil-Fpl terzo settore –. Tale decisione rientra in un piano più complessivo di blocco del turn over dei dipendenti e di riduzione della dipendenza economica dalla convenzione con l’Ausl nella quale è inclusa l’emergenza".

Il motivo della protesta sta nella proposta di recupero di un accumulo di ferie non godute da parte dei dipendenti con la previsione di riduzione del servizio operativo notturno per due-tre notti la settimana nei mesi estivi.

"Abbiamo avviato una interlocuzione, non ancora esaurita, al fine di consentire la fruizione delle ferie dei dipendenti – spiega il presidente della Pubblica assistenza di Sasso, Leonardo Santoli –. Si è creato un accumulo ed è necessario procedere ad un piano che ne consenta la corretta fruizione. Ciò non rappresenta e non vuol rappresentare in alcun modo un pretesto per avviare una progressiva riduzione dell’orario operativo, tanto è vero che la nostra intenzione è quella di portare da 30 a 38 ore l’orario di lavoro". Il timore espresso dal sindacato infatti è che questa riduzione preluda ad un piano di riduzione dell’orario e dell’organico dei dipendenti "visti come ostacoli alla crescita del volontariato". Un rapporto di integrazione che agita da tempo la discussione nella ‘Pubblica’ con il sindacato che sostiene il "ruolo fondamentale per mantenere in vita la Marconi 57 affiancando i volontari che aspirano a conseguire la qualifica di soccorritore". Il presidente Santoli conferma l’intenzione di "favorire il più possibile l’integrazione tra volontari e dipendenti" ed annuncia "un tavolo di confronto per fugare ogni dubbio sul futuro dell’ associazione".

Gabriele Mignardi

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