Graffiti, Carlino e commercianti uniti. Così piazza Aldrovandi torna a splendere

Armati di tintura e pennelli. «Al fianco dei residenti della zona» (le immagini)

Pulizia dei graffiti in piazza Aldrovandi (Schicchi)

Pulizia dei graffiti in piazza Aldrovandi (Schicchi)

Bologna, 31 ottobre 2014 - È una battaglia che sembra non avere fine. Un braccio di ferro tra graffitari e cittadini. Una guerra di nervi fra chi imbratta – muri, colonne, serrande, portoni, chioschi: tutto è una lavagna – e chi pulisce. Ieri, per la ventunesima volta dal maggio 2010, piazza Aldrovandi è stata ripulita. Fatti i conti, si tratta di un intervento ogni due mesi e mezzo.

Su iniziativa del Carlino, l’Ascom, con alla testa presidente e direttore – in collaborazione con commercianti e residenti della zona – ha mobilitato una squadra di volontari con vernice, rulli e pennellesse. «Noi non abbassiamo mai la guardia», dice Enrico Postacchini, presidente dell’Ascom. Dopo il caso di via Petroni, con i residenti bacchettati dalla Soprintendenza per un intervento di pulizia giudicato non consono, «vogliamo dare un segnale dimostrativo», spiega il direttore Ascom, Giancarlo Tonelli. «Appoggiamo in toto l’intervento dei cittadini in via Petroni».

Perplessità ha suscitato anche l’archiviazione della maxi-inchiesta sui graffitari. Durata più di tre anni, con decine di perquisizioni e trenta indagati, si è chiusa con un nulla di fatto. «Sono tutti fatti che danno fastidio a chi si rimbocca le maniche e si dà da fare», commenta Tonelli. L’Ascom chiama in causa il sindaco, Virginio Merola. Gli si chiede di «intervenire apertamente a sostegno di chi opera avendo a cuore il bene della città». Tonelli esorta Merola «a guidare la rivolta civile delle persone perbene che dicono basta a chi deturpa il volto della nostra città».

Postacchini tira le orecchie i proprietari di immobili. E prova a coinvolgerli: «È ora che smettano di fare da semplici spettatori di ciò che avviene – afferma il presidente dell’Ascom – e vengano a sporcarsi le mani per tutelare le loro proprietà». I commercianti, dalle vetrine, guardano i volontari pulire da sgorbi e graffiti i muri, le colonne e i chioschi del mercato della piazza. «Siamo aperti da un mese e mezzo e abbiamo già ridipinto il muro due volte, a spese nostre», spiega Lori, del Bar Aldrovandi. «Per il momento tiene, speriamo bene...».

Una soluzione, secondo Francesco Primerano, che ha un chiosco di frutta e verdura, «sarebbe fare delle belle multe a chi imbratta». Il problema «è che non c’è rispetto per le cose e per gli altri. Escono, bevono e scrivono sui muri. Tanto, non pagano mai». Anche per Tunde Koroknai, socia di Giancarlo Al Furner, servirebbe il pugno di ferro, «se no certa gente non la cambi». Lei, come altri, tiene pulito: «Il negozio è un po’ come la casa, quando è sporco ti rimbocchi le maniche».

In via Petroni, intanto, non si arrendono. Chiedono «la partecipazione di tutti» all’appuntamento di domenica 9 novembre, per un altro turno di pulizie. E rinnovano l’invito alla soprintendete Paola Grifoni e ai suoi funzionari. «Vi aspettiamo. Non mancheremo di fornirvi di raschietti, pennelli, colori. E di seguire, allora, i preziosi suggerimenti che vorrete fornirci».

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