Punibilità dei minori: qualcosa non va

Tommaso Guerini*

Il dibattito che si è aperto dopo la condanna a 16 anni e quattro mesi che il Tribunale dei Minori di Bologna ha inferto all’omicida di Chiara Gualzetti ha il merito di aver riportato all’attenzione dell’opinione pubblica un tema spesso ignorato anche dagli addetti ai lavori: le condizioni della giustizia penale minorile. Ogniqualvolta una proposta di riforma del penale nasce da un caso concreto, la mia diffidenza è massima. E si trasforma in aperta ostilità se quel caso concreto riguarda un’assoluzione o una condanna ritenuta eccessivamente mite e la proposta di riforma si risolve in una richiesta di aumento delle pene o di riduzione della discrezionalità dei giudici.

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