Puntare allo ’Zero’ A scuola per cambiare

Apre la nuova edizione di Resilienze Festival alle Serre. Incontri con artisti e ricercatori. per una nuova contemporaneità. .

Puntare allo ’Zero’  A scuola per cambiare

Puntare allo ’Zero’ A scuola per cambiare

"Zero non significa niente" è il tema guida scelto per la settima edizione del festival Resilienze che da domani all’11 giugno animerà con istanze altamente contemporanee le Serre dei Giardini Margherita. Grandi trasformazioni planetarie, interazioni, legami e connessioni tra ambiente, società, economia e cultura, verranno analizzati interrogando i linguaggi dell’arte per esplorare punti di vista alternativi. Tutto parte dal titolo che, come spiega Nicoletta Tranquillo di Kilowatt, "è pensato tra ironia e provocazione, perché il tema della neutralità climatica necessita di essere utilizzato nella sua complessità". E prosegue: "Riconoscendo di non essere neutrali, come essere umani, sull’ambiente, possiamo concentrarci sul processo e non sul risultato, perché sono le pratiche che mettiamo in atto a contare". L’idea è quella che lo ’zero’, più nelle parole che nei fatti, sia diventato unità di misura della contemporaneità virtuosa: impatto zero, emissioni zero, spreco zero, sono slogan che regalano un’impressione di futuro salvifico. Ma in questo senso Resilienze pone un quesito, ovvero se la neutralità sia davvero un orizzonte desiderabile, e tutta l’agenda del festival è tesa a cercare risposte, agevolando la formazione di uno spirito critico.

La grande novità dell’edizione 2023 è ad esempio la Summer School che si terrà da oggi all’11 giugno, ed è pensata per chi vuole generare un cambiamento all’interno della propria organizzazione, amministrazione o della propria comunità` verso un modello ecologico di equilibrio tra esseri umani e Natura. Tra gli ospiti: Eleonora Cogo (Climate Policy Advisor), il ricercatore Klaas Kuitenbrouwer, l’artista Andreco, Andrea Perini e Claudio Calvaresi, Nick Jacobs di Ipes Food e l’artista Samira Benini Allaouat. L’installazione artistica, sempre presente alle Serre, avrà tre protagonisti come Sara Berts, Ingrid Mayrhofer-Hufnagl e Benjamin Ennemoser. Sara Berts presenta domani sera Ch’uya Taki (nella Serra Sonora, con la curatela di Andrea Lerda). L’opera ha origine dall’esperienza terapeutica che la sound artist ha condotto nella foresta amazzonica peruviana nel 2019 e, grazie collaborazione con la ricercatrice Giulia Villari del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, esplora le alterazioni specifiche a livello meccanico e molecolare di cellule umane esposte ai canti icaros (canti sciamanici dell’Amazzonia). I video, realizzati dal visual artist Luca Pietropaolo, sono invece sistemi generativi basati sulle immagini al microscopio raccolte durante le sessioni di laboratorio.

Benedetta Cucci

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