"Punto sul Corno L’ho deciso con il cuore"

Marco Palmieri, patron di Piquadro, è il capofila della cordata locale che ha rilevato gli impianti

Migration

"Altro che business, è stata una questione di cuore". Marco Palmieri, titolare di Piquadro, racconta la sua ‘scalata’ al Corno alle Scale come un romanzo d’amore per l’Appennino. "Vivo a Porretta Terme e quando Flavio Roda, presidente della FISI ed ex allenatore di Alberto Tomba, mi ha chiesto di mettere insieme un po’ di amici amanti del territorio e dello sci, ho risposto subito".

Gli affari non c’entrano?

"Abbiamo strutturato il bando e ottenuto la gestione degli impianti. La società ha mezzo milione di capitale, ma una volta verificate le condizioni dell’impianto capiremo quanto occorrerà per andare avanti. Non ho scopo di lucro. Se riusciremo a generare liquidità, reinvestiremo nella struttura".

Il progetto della nuova seggiovia che fa arrabbiare gli ambientalisti quando sarà realtà?

"Premetto: questo nuovo ipotetico impianto che verrà costruito è un progetto dell’Emilia-Romagna, noi abbiamo preso in affitto l’esistente. Se poi fra due o tre anni si aggiungerà un impianto, che può essere, ci impegneremo a gestirlo. In ogni caso, andrà a sostituire due impianti su un tracciato del tutto simile. E funzionerà sia d’estate sia d’inverno".

Pensando all’oggi, invece, come sta l’Appennino?

"Con l’emergenza Covid credo che ci sia un ritorno al turismo di vicinato. In tanti, magari abituati ad andare alle Maldive, hanno riscoperto di avere una piccola casetta a Vidiciatico o a Lizzano in Belvedere. E c’è stato il boom del nostro Appennino. Anche per questo credo che il Corno possa puntare molto sui mesi estivi".

Obiettivi?

"Più che di obiettivi parlerei di sogni. E il primo sogno è che all’Immacolata si possa sciare al Corno. Ci vuole qualche giorno di freddo, ma potenziando la rete d’innevamento possiamo farcela. Gli impianti li riceveremo il primo novembre, ma siamo motivati. Il secondo sogno, invece, è mappare tutte attività da fare al Corno: ebike, sci di fondo, sci con pelli, sci alpino...".

Con lei ci sono imprenditori e nel cda l’ex ministro Galletti e il già assessore regionale Rabboni. Come ha costruito la ‘squadra’?

"Davide Lenzi (Bottonificio Lenzi), Roberto Lenzi (Far), Massimo Gandolfi (Porrettana gomme) oltre alle scuole di sci e ai gestori della Doganaccia, impianto sciistico che è sul versante toscano del Corno, sono tutti legatissimi al territorio. Poi nel cda c’è Galletti, un amico, ex ministro dell’Ambiente. Volevo che il Corno diventasse una stazione con una sensibilità ambientale particolare. E chi meglio di lui? Rabboni, invece, l’ho coinvolto per la profondissima conoscenza della zona".

Oltre al Corno, c’è la sua azienda, Piquadro. Com’è la ripartenza post-Covid?

"L’ultimo trimestre al 30 di settembre è andato molto meglio del precedente, anche se sempre peggio dell’anno scorso. In tutto il mondo abbiamo 188 negozi che vanno bene o male a seconda dell’ondata del virus. Siamo un’azienda dalla struttura reattiva: continuiamo a investire. L’altro ieri abbiamo aperto un corner a Shanghai. Ne apriremo altri due entro ottobre".

Rosalba Carbutti

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro