
I Cau di San Lazzaro, Casalecchio e Bologna Navile chiuderanno gli accessi alle 20 da martedì 1 luglio
Bologna, 27 giugno 2025 – Che i Cau bolognesi avrebbero chiuso i battenti di notte, ossia dopo le 20, dal martedì 1 luglio, era cosa nota. Ora l’Ausl apre alle esigenze dei cittadini – soprattutto in vista di un’estate torrida – e invita chi ha “urgenze minori, come ad esempio mal di testa, arrossamento/bruciore agli occhi, mal di denti, contratture muscolari” a telefonare al numero 0513131 a cui risponde la guardia medica (che ora si chiama ‘continuità assistenziale’). La risposta è garantita.
“Nella fascia notturna, quando il consiglio telefonico non sarà sufficiente, il cittadino, previa valutazione del medico, potrà essere visitato a domicilio o invitato a presentarsi in ambulatorio”, specifica l’Ausl.
Fino a che ora si può andare al Cau
I centri di assistenza e urgenza di San Lazzaro, Casalecchio e Navile finiranno l’attività alle 22, ma attenzione: inutile presentarsi alle 21,59. “L’ultima accettazione sarà effettuata alle 20; dopo le 20 l’accesso all’attività ambulatoriale di Continuità Assistenziale nelle stesse sedi sarà mediato dal contatto telefonico”, specificano.
Perché chiudono
Gli accessi notturni sono numericamente molto pochi, la direttrice generale dell’Ausl, Anna Maria Petrini aveva fatto i conti: “Uno all’ora dalle 22 alle 24”. Il modello, insomma, per stare in piede deve integrarsi: l’idea è quindi quello di coinvolgere la guardia medica.
La Guardia medica
“Tale rimodulazione che vede un ruolo della Continuità Assistenziale integrato e rafforzato nelle sue funzioni, rappresenta un ulteriore passo verso il nuovo modello di medicina territoriale, la cui applicazione progredirà ulteriormente con l’istituzione del numero unico per le urgenze minori che, una volta attivo, integrerà i medici dell’assistenza primaria come porta di accesso a tutte le prestazioni sanitarie, ad esclusione di quelle dell’emergenza urgenza, per le quali rimarrà come numero di riferimento il 112”, assicura l’Ausl. Ma i sindacati promettono già battaglia.