Quarantena e test fai da te: "C’è il 30% di errori"

Da domani si potrà entrare e uscire dall’isolamento con un esame fatto in casa. L’ex direttore del Dipartimento di Sanità pubblica, Francia: "Bene l’iniziativa della Regione, ma bisogna seguire la procedura giusta"

Bologna, 18 gennaio 2022 - Sull’iniziativa della Regione abbiamo chiesto un parere a Fausto Francia, già direttore del Dipartimento di Sanità pubblica di Bologna e attuale direttore sanitario del centro medico Dyadea di via Larga.

Covid Il bollettino dell'Emilia Romagna  - Il farmacista spiega come fare il tampone fai da te

Quarantena e isolamento Covid in Emilia Romagna, le nuove regole con i tamponi rapidi - Tampone per isolamento in Emilia Romagna: come fare / IL VIDEO TUTORIAL

L'aggiornamento Picco covid Emilia Romagna 2022, Bonaccini: "E' vicino"

Fausto Francia, attualmente direttore del centro Dyadea di via Larga
Fausto Francia, attualmente direttore del centro Dyadea di via Larga

"Covid, accorciare subito la quarantena". I medici sul campo si ribellano al Cts - Picco Covid contagi: quali città di Emilia Romagna, Marche e Veneto lo hanno già raggiunto

Cosa ne pensa, dottore?

"Le decisioni regionali vanno nella direzione giusta al fine di semplificare la vita ai cittadini e liberare da incombenze le Ausl, permettendo loro di concentrarsi sulle vaccinazioni e sulla assistenza ai casi gravi. I politici e i loro consulenti tecnici, che intendo ribadire sono professionisti stimabili, prendono atto in definitiva che con questi numeri di infetti il tracciamento tradizionale è impossibile. Cosa che io sostengo da settimane".

E’ comunque un bel attestato di fiducia nei confronti dei cittadini. Magari una persona in casa propria potrebbe non agire in modo corretto facendo il test.

"Decidono di chiamare alla collaborazione, dando loro sì grande fiducia, quei cittadini che si sono vaccinati con le tre dosi e che con questo gesto ripetuto hanno dimostrato di sapersi far carico della loro salute e di quella degli altri".

Ci può aiutare a capire la differenza tra questo tipo di tamponi, cosiddetti rapidi, che si possono fare a casa e i molecolari?

"Non poteva essere scelto il molecolare che ricerca l’Rna virale, ma che ha tempi e costi organizzativi piuttosto alti. Per quanto riguarda i tempi, nelle persone non ricoverate, sono richieste almeno 24 ore. A questo punto la scelta non poteva che cadere sull’antigenico rapido che ricerca una proteina virale".

Ma è affidabile, parlando sempre di qualcosa effettuato da non sanitari?

"Questo tipo di test fornisce una risposta in tempi molto brevi, ma con una percentuale di falsi negativi del 30 per cento circa se effettuato con la tecnica corretta. Cosa che dubito possa essere eseguita da un cittadino. Il tampone, infatti, va infilato nelle narici sino all’apice del naso. Chiunque, io stesso, al primo cenno di leggero fastidio desiste aumentando i falsi negativi per un’altra cospicua percentuale".

Quindi i salivari sarebbero meglio.

"Sì, in quanto Omicron, la variante che è ora prevalente anche da noi, è spessissimo presente in gola".

E del fatto che tutti i dati debbano essere messi nel fascicolo sanitario elettronico che tantissimi ancora non hanno cosa dice?

"Sulla registrazione nel fascicolo elettronico c’è il problema dell’analfabetismo informatico della popolazione, in particolare quella anziana. Non conosco le modalità operative, ma devono essere molto semplici, perché altrimenti la tentazione è quella di non registrare nulla per paura di sbagliare".

In definitiva cosa ne pensa di questa che, al momento, viene annunciata come una sperimentazione?

"Una tappa verso il traguardo costituito dalla eliminazione per i trivaccinati anche di questo autocontrollo, imponendo in caso di contatto con un positivo, solamente la mascherina Ffp2 anche in presenza di sintomi lievi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro