Quarta dose Covid, a Bologna 4.800 posti liberi. "Ma le prenotazioni sono poche"

Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl, traccia un bilancio in chiaroscuro delle ultime settimane E fa i conti: "Hanno dato l’adesione solo in 3.192. Siamo preoccupati per la stagione autunnale"

Nonostante le scarse adesioni la campagna vaccinale prosegue (foto archivio)

Nonostante le scarse adesioni la campagna vaccinale prosegue (foto archivio)

Bologna, 9 giugno 2022 - Sono state solo 3.192 le prenotazioni per le quarte dosi nelle ultime due settimane rilevate dall’Azienda Usl, precisamente dal 24 maggio al sei giugno. Poche, pochissime e tutto questo sta allarmando le autorità sanitarie perché la quarta iniezione è stata pensata per proteggere le persone più fragili, quindi chi ha più di 80 anni, tutti gli ospiti delle case di riposo, ma anche tutti coloro che hanno dai 60 ai 79 anni ed hanno patologie che li rendono più esposti a effetti gravi nel caso di contagio da Covid.

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"Ieri (lunedì, ndr) abbiamo fatto 600 vaccini in totale. Negli ultimi 14 giorni le prenotazioni per la quarta dose, nel Bolognese, sono state poco oltre le tremila, precisamente 3.192. Sono pochissime", dichiara Paolo Bordon ( foto ), direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna. Eppure le sollecitazioni a effettuare la quarta dose non sono mancate: "Abbiamo inviato diecimila messaggi alle persone interessate, ma solo il dieci per cento ha aderito – dichiara il numero uno dell’Ausl –. E’ chiaro che noi andiamo avanti ma i numeri sono bassi. Pensi che nell’hub di Casalecchio di Reno da oggi (ieri) al 18 giugno, tanto per fare un esempio sulle due settimane che verranno, abbiamo oltre 4.700 posti disponibili per la vaccinazione e si sono prenotati in 537. A Casalecchio abbiamo un potenziale altissimo ma la gente non viene. E’ la stessa cosa per l’hub del Bellaria dove abbiamo mille posti liberi e prenotati solo 378".

Bordon afferma che proveranno a rinviare i messaggi telefonici personalizzati e continueranno a chiedere aiuto ai medici di famiglia.

"I medici di medicina generale stanno dando un grande aiuto, moltissimi credono fermamente in questa quarta dose e le effettuano loro stessi a chi la richiede e noi non possiamo fare altro che ringraziarli tantissimo – dichiara Bordon –. Anche perché loro sono un tramite diretto con i pazienti e possono fare tantissimo". Sul perché ci sia così poca adesione alla quarta iniezione pur trattandosi di soggetti fragili, il direttore generale fa notare "che adesso se ne parla meno, anche a livello mediatico perché effettivamente adesso il problema è meno grave, questo lo dobbiamo dire in quanto non è intenzione di nessuno fare allarmismo – precisa –. Quello che però va sottolineato è la prevenzione, perché queste quarte dosi sono una prevenzione nei confronti di chi, essendo annoverato tra le categorie fragili, se viene colpito dall’infezione può finire in ospedale. Poi, onestamente, siamo preoccupati per l’autunno. Da qui ai prossimi mesi c’è il timore di una recrudescenza del virus. Per questo noi continueremo con la campagna vaccinale. La scienza ha fornito risultati ben chiari sull’efficacia della quarte dose ai fini della protezione di chi ha meno difese".

Per quanto riguarda le prenotazioni delle quarte dosi si vede che la giornata dove è andata meglio è stato il primo giugno quando sono state registrate 492 prenotazioni e anche il giorno prima, il 31 maggio, quando le persone prenotate sono state 473. I giorni più neri, invece sono stati, il 5 giugno con sole 17 prenotazioni e il 29 maggio con 26. La fascia che ci tiene maggiormente a essere immunizzata è quella delle persone che hanno più di 80 anni. Infatti nelle due settimane analizzate dall’Ausl gli over 80 prenotati per le quarte dosi sono stati 2.548, contro i 454 della fascia di età che va dai 70 ai 79 anni, mentre dai 60 ai 69 sono stati solamente 190.

 

 

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