Quel bizzarro ’Break-up’ riportato alla luce

Per ’Il Cinema Ritrovato’ in streaming la prima collaborazione Ferreri-Mastroianni. Ma anche il censurato ’Totò che visse due volte’

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Nuovo programma per Il Cinema Ritrovato fuori sala, una storia del cinema firmata dalla Cineteca, fatta di grandi classici e rarità da scoprire, sempre nelle migliori versioni restaurate.

Da giovedì sarà online su MYmovies il nuovo cartellone di film disponibili fino al 20 marzo, senza limiti di giorni o di orario, al costo di 15 euro (ridotto 12 euro per gli Amici della Cineteca di Bologna e i possessori della Card Cultura del Comune). E ogni 30 giorni un programma tutto nuovo, con altri nuovi film.

Illustra il nuovo programma il direttore della Cineteca, Gian Luca Farinelli. "Potrete scegliere tra l’opera più poetica, anarchica e libera di tutta la storia del cinema (Jean Vigo) e l’ultimo film censurato del cinema italiano, Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco o vedere un film invisibile che da lungometraggio venne trasformato in corto, per tornare, quattro anni dopo, lungo, ma con un altro titolo e parzialmente a colori: parliamo del primo film della coppia Ferreri-Mastroianni, Break Up, mai mostrato in tv, pochissimo proiettato nei cinema". Fino a questo restauro Break-up è stato un capolavoro misconosciuto del cinema italiano. Paradossale la vicenda censoria, che prima ne fa scempio riducendolo a un corto di 25 minuti, poi, reintegrato, lo destina a una distribuzione fantasma. Storia d’una nevrosi borghese, maschile, occidentale, nella policroma civiltà dei consumi anni Sessanta. "Visto oggi – scrive Farinelli –, il film appare incredibile: sembra anticipare la festa di Hollywood Party e lo strip-tease di Kim Basinger in 9 settimane e ½, con un cantante che assomiglia a Belushi prima della comparsa di Belushi".

E ancora gli omaggi a due figure che hanno iniziato a fare cinema assieme e immediatamente sono state censurate, Pier Paolo Pasolini e Cecilia Mangini. Del poeta nato a Bologna il 5 marzo di 99 anni fa, si vedranno Comizi d’amore e Appunti per un’Orestiade africana, oltre a vari e preziosi materiali ritrovati negli archivi, tra cui l’Intervista sotto l’albero, testamento profetico di Pasolini, registrato da Gideon Bachmann sul set di Salò. Di Cecilia Mangini, una significativa selezione della sua attività di documentarista.

C’è anche un film polacco dal titolo magico, adorato da Scorsese e Coppola, Cenere e diamanti del giovane Wajda, opera di una profondità e fluidità stilistica senza pari, che racconta la fine di una guerra che non sarebbe finita, ma si stava solo trasformando. C’è Le mystère Picasso: Nizza, luglio 1955, nei mitici Studios de la Victorine. Henri Clouzot, maestro del grande noir francese anni Quaranta-Cinquanta, vuole ‘sorprendere’ nel suo farsi l’atto creativo dell’amico Picasso. Documenta l’azione con un sorprendente ribaltamento: invece che alle spalle del pittore, piazza la mdp dietro una particolare tela-schermo trasparente con 16 opere effimere che prendono vita come per magia sulle musiche originali di Georges Auric. Ci sono i documentari di Agnès Varda, ma anche due film unici: il cult di Cottafavi, I cento cavalieri, e la parodia di un noir d’avventura diretto da Huston, Il tesoro dell’Africa.

r. c.

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