PIERLUIGI TROMBETTA
Cronaca

"Quel cantiere? Un’altra moschea". Cresce la protesta tra i residenti

Fa discutere il centro culturale islamico in via Fermi. Il sindaco Martelli: "Praticare la religione non è reato"

Fa discutere il centro culturale islamico in via Fermi. Il sindaco Martelli: "Praticare la religione non è reato"

Fa discutere il centro culturale islamico in via Fermi. Il sindaco Martelli: "Praticare la religione non è reato"

Fa discutere a Crevalcore l’entrata in funzione di un centro culturale islamico in via Fermi. Sul territorio al momento è in attività un centro culturale islamico nella zona dell’ex zuccherificio. In particolare, alcuni cittadini hanno sollevato il fatto che potrebbe diventare un’altra moschea e che all’esterno dell’edificio, come prevede la normativa sui lavori edilizia, non è stato affisso il cartello con autorizzazioni e dettagli.

Sulla questione replica il sindaco Marco Martelli. "Si tratta – spiega il primo cittadino – di un capannone acquistato da una associazione culturale musulmana. E sappiamo che questi cittadini si ritrovano in questi luoghi come avviene già all’ex zuccherificio. Venendo al cantiere in corso, siamo di fronte a lavori di ordinaria manutenzione e non serve esporre il cartello esterno con le informazioni tecniche. Ad esempio: se si ristruttura un bagno e lo si rifà completamente non serve esporre e presentare nulla".

A parere del sindaco, il capannone in via Fermi, è la sede di un’associazione culturale. Se poi all’interno dell’edificio, nei giorni prescritti, si prega il Comune non può certamente vietarlo. "A tal proposito – continua Martelli – cito l’articolo 19 della nostra Costituzione che riconosce il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e praticarne il culto, tranne riti contrari al buon costume e vieta limitazioni normative nei confronti degli enti ecclesiastici, che possono organizzarsi secondo proprio statuti".

E prosegue: "E ancora abbiamo l’articolo 8, sempre della nostra Costituzione: "Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse da quella cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, quando non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano".

Sulla vicenda del centro culturale islamico interviene Rosanna Resta, capogruppo in consiglio comunale, della lista civica di opposizione ‘Insieme per Crevalcore’. "Da quel che ci risulta – afferma Resta – finora si tratta di un trasferimento e non della creazione di un ulteriore centro. Crediamo, molto semplicemente, che anche per questi centri debbano valere le stesse regole che valgono per tutte le realtà, associative o meno, che prevedono la presenza e la partecipazione di tante persone. Oltre che, chiaramente, il rispetto delle regole dal punto di vista urbanistico e, perché no, anche di sicurezza sul lavoro".

E l’esponente civica aggiunge: "Vigileremo in tal senso che il rispetto delle regole, appunto, sia sempre e comunque garantito, a vantaggio di tutti i cittadini".

Pier Luigi Trombetta