"Le feste di Natale rinnovano un dolore che il tempo non sa ancora né sbiadire né cancellare". A parlare è la signora Nadia Zecchi di San Giovanni in Persiceto, vedova di Mauro Bussolari, dipendente di una casa farmaceutica e uno delle vittime, a 51 anni, dell’incidente ferroviario della Bolognina di Crevalcore di cui si celebra la commemorazione. Oggi infatti ricorre il sedicesimo anniversario del disastro ferroviario, che vide lo scontro tra due treni, uno passeggeri e l’altro merci, nel quale persero la vita 17 persone e 80 rimasero ferite. Incidente, che si verificò in tarda mattina, complice una fittissima nebbia, sulla linea Bologna-Verona nei pressi nell’ex stazione ferroviaria della frazione della Bolognina, in un tratto ferroviario a binario unico. Alle 12,53, si scontrarono il treno interregionale IR 2255, proveniente da Verona e diretto a Bologna con a bordo circa 200 passeggeri e il merci 59308 proveniente da Roma che procedeva in senso contrario. E dall’anno successivo il Comune di Crevalcore ha organizzato la commemorazione che si è sempre contraddistinta per il dolore composto dei familiari. "Domani (oggi ndr) – continua la signora Zecchi – sarò presente alla commemorazione di Crevalcore con i miei familiari e rivedrò gli altri parenti delle vittime che vivono assieme a me questo dolore e questo terribile ricordo che ci accomuna. La perdita che ho subito è un dolore così immenso che non credo si possa condividere con nessuno. Mauro non doveva andare a lavorare. Ma andò lo stesso perché doveva sistemare alcune questioni d’ufficio a Verona. E rientrò in treno perché c’era una grandissima nebbia, per evitare di fare il tragitto in automobile".
E la signora prosegue: "Non credo che riuscirò mai a raggiungere una completa serenità. Il dolore per la perdita di mio marito è sempre vivo e continua ad accompagnarmi nella mia vita. In particolare nell’occasione delle feste di Natale che acutizzano questa mancanza. Sono convinta che la vita mi abbia rubato, strappato, una parte di me. E che me l’abbia strappata a soli cinquanta anni". "In occasione delle festività – afferma ancora la signora Zecchi – riaffiorano i ricordi. Ricordi che non si cancellano. Una mancanza che convive con me". Il sindaco di Crevalcore Marco Martelli ricorda bene quella funesta mattina. "Ero consigliere comunale da 6 mesi – dice – ed ero stato incaricato dal sindaco di allora di occuparmi della Protezione civile. Ero al lavoro e mi arrivò una telefonata. C’era una nebbia terribile, presi la macchina per recarmi sul luogo dell’incidente: non vedevo niente. Sentivo solo le voci e vedevo le scintille dei flessibili del vigili del fuoco che tagliavano le lamiere".
Pier Luigi Trombetta
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