"Quell’alloggio non è adatto a una disabile"

La famiglia Faccini: "Terzo piano senza ascensore, ma mia madre è invalida. Da due anni vive prigioniera, però il Comune non ci sposta"

Migration

"Sono due anni che chiediamo al Comune che ci assegni nuovi alloggi Acer, ma nessuno ci ascolta". Queste la parole delle famiglie Fabbri e Faccini che risiedono a Baricella in appartamenti Acer gestiti dall’amministrazione. Le due famiglie, che si sono unite in questa battaglia, hanno problemi ben diversi tra loro che li portano, però, a chiedere il riassegnamento di un alloggio più idoneo. "Io e mia madre, che è invalida, siamo stati sistemati in un alloggio di una palazzina al terzo piano senza ascensore - dichiara Faccini -. Io stesso ho notevoli difficoltà di spostamento avendo una invalidità riconosciuta. Da quando siamo in questa casa mia madre è letteralmente murata in casa e io sono costretto a fare tutto. Esce solo per recarsi a visite mediche ma solo ed esclusivamente se qualcuno, o dell’Asl o dei servizi sociali, viene a prenderla e la riporta. La situazione è davvero difficile per noi e sono anni che chiediamo al Comune che ci sposti in un appartamento al piano terra, ma non succede mai nulla e così viviamo in prigione".

Differente è la situazione della famiglia Fabbri, composta da due giovani coniugi con il loro bambino di pochi anni: "È dal 2019 che chiediamo di spostarci - racconta Omar Fabbri -. Abbiamo vissuto in tutti questi anni in una casa dove ciclicamente si formavano muffe tali che non solo mobili e vestiti erano da buttare, ma soprattutto dove l’aria era irrespirabile a tal punto che a mio figlio di un anno è stata diagnosticata l’asma. In questi casi estremi si può chiedere uno spostamento per mobilità dovuta a fattori straordinari. Lo abbiamo fatto, ma il Comune ci ha proposto un alloggio Acer in frazione Boschi minuscolo e ben lontano dal mio lavoro e dalla scuola di mio figlio".

A spiegare la situazione è il sindaco di Baricella Omar Mattioli: "La situazione della famiglia Faccini ci è nota ed è in via di risoluzione. Si è liberato un appartamento, in altro stabile, al primo piano con ascensore e lo daremo senza dubbio a loro. Glielo avremmo comunicato a breve. La famiglia Fabbri ha una situazione diversa. Intanto, stando alle perizie, le muffe erano causate da una mala condotta degli inquilini che areavano poco e nonostante questo abbiamo risolto il problema con lavori costati alle nostre casse ottomila euro. Avendo rifiutato, poi, l’alloggio a Boschi ora, avendo loro già maturato a marzo i quattro anni per una mobilità ordinaria, potranno avere un altro alloggio. Se le tempistiche coincideranno si potrà pensare eventualmente di affidargli quello dei Faccini, valuteremo.

Zoe Pederzini

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro