Rafforzare i controlli tecnologici

Migration

Claudio

Mazzanti*

Il boom degli incidenti nasce da lontano. E anche se nel 2020 c’è stato un calo per la pandemia, appena superate le restrizioni sono tornati a aumentare.

Il livello è rimasto quello dell’epoca pre Covid, nell’anno 2018-2019: 3.173 vittime di incidenti stradali e 246mila feriti, con un costo per lo Stato 17 miliardi, praticamente un punto e mezzo di Pil. Da qui, non possiamo far finta di niente e vanno applicate pedissequamente le norme del nuovo codice della strada dell’ottobre di due anni fa. Una modifica che permette di utilizzare strumenti tecnologici utilissimi per limitare gli incidenti. Incidenti, che lo vediamo dalle cronache di queste settimane, riguardano più le strade urbane e pre urbane, rispetto alle autostrade dove, grazie ai tutor, la situazione è notevolmente migliorata, con incidenti ridotti del 40 per cento.

Segno che, quando si agisce, i risultati si vedono. La solita narrazione dell’opposizione di destra per cui se il Comune decide di aumentare gli autovelox e i controlli semaforici, l’obiettivo è fare cassa, non solo è scorretta, ma è pericolosa. Date le regole a livello nazionale, il nostro dovere è applicarle nel modo più rigido possibile. Aumentando i controlli ’ da remoto’, ma anche quelli di polizia locale, polizia stradale e carabinieri.

Il nostro mantra dev’essere limitare la velocità, prima causa d’incidenti in assoluto. Quand’ero assessore ho dato disposizione di predisporre per 15-16 strade, già classificate ad alta pericolosità, strumenti ad hoc per limitare gli incidenti. Non possiamo essere complici di questa carneficina: serve una svolta. I controlli limitano i sinistri e salvano vite. Il caso della Futa è emblematico: gli incidenti non sono scomparsi, ma sono crollati in gran misura.

*Presidente

della Commissione consiliare Mobilità e Infrastrutture

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro