Ragazza investita dal bus a Bologna, la testimone. "Gridava e perdeva sangue"

Il racconto della coppia che si è fermata per i primi soccorsi. "Mio marito chirurgo la usato un tubo di gomma come laccio emostatico"

La trentenne è stata investita dalla linea 20 a Porta Sant'Isaia (foto Schicchi)

La trentenne è stata investita dalla linea 20 a Porta Sant'Isaia (foto Schicchi)

Bologna, 19 maggio 2019 - «Non fosse stato per mio marito, quella povera ragazza si sarebbe dissanguata». Ha ancora le urla della trentenne nelle orecchie e non riesce a togliersi dalla testa la scena vista e vissuta a porta Sant’Isaia Elisabetta B. che, assieme al marito, di professione chirurgo, ha prestato soccorso alla ragazza, investita ieri intorno alle 12,20 da un autobus della Tper. La donna stava attraversando in prossimità delle strisce pedonali su viale Pepoli quando è stata travolta dal bus 20, che svoltava a sinistra in direzione di Casalecchio: avevano entrambi il verde e l’autista non si sarebbe accorto della trentenne, che è finita con una gamba sotto le ruote del mezzo (foto).

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«Io e mio marito eravamo in auto in via Andrea Costa, quando abbiamo sentito delle urla agghiaccianti», racconta Elisabetta. «Mio marito è chirurgo, ha lavorato per anni a Bologna e rendendosi conto della gravità della situazione ha fermato l’auto, è sceso ed è subito corso a prestare soccorso alla ragazza. Perdeva moltissimo sangue e mio marito, visto che ancora dell’ambulanza non si vedeva, ha chiesto ai presenti se avevano una cintura per bloccare l’emorragia, ma nessuno l’aveva». I soccorsi erano stati chiamati dall’autista della Tper. «Prima che arrivasse l’ambulanza incaricata dell’intervento ne è passata un’altra – continua la testimone –. L’abbiamo fermata per chiedere un laccio emostatico: gli infermieri non l’avevano. Così mio marito ha dovuto stringere la coscia di quella ragazza con un tubo di gomma... Una cosa assurda».

L’ambulanza, inviata in codice di media gravità, è arrivata una decina di minuti dopo. «La ragazza era in sofferenza, ma è stata trattata come un codice giallo. Era anche cosciente, si è vissuta tutto quel dolore... E se non ci fosse stato prima l’intervento di mio marito non so come sarebbe potuta finire». Per tirare fuori la ragazza da sotto al bus è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. La trentenne, trasportata al Maggiore d’urgenza, adesso è ricoverata in Rianimazione e rischia seriamente di perdere la gamba. A porta Sant’Isaia, per i rilievi dell’incidente, è intervenuta la polizia municipale.

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