Rami pericolosi sulla Chiusa: "Problema da risolvere"

Da tempo persiste una situazione rischiosa a causa di tre grossi alberi. L’ex vicesindaco Mignani: "In caso di pioggia devieranno il flusso delle piene".

Rami pericolosi sulla Chiusa: "Problema da risolvere"

Gli alberi posizionati da un paio di mesi sulla Chiusa di Casalecchio di Reno

Sulla corona della Chiusa di Casalecchio i rami sporgono per almeno sette, otto metri, dritti e glabri come cannoni puntati contro il ponte della Porrettana che sta qualche centinaio di metri più a valle. Un nutrito groviglio di radici è adagiato sul greto secco del fiume Reno e tiene in stand-by il pesante tronco, lungo almeno una dozzina di metri. Sono i tre alberi morti, in bilico sulla cima dell’antica Chiusa di Casalecchio che preoccupano le centinaia di frequentatori di questo storico manufatto e del vicino Chiosco Lido per trovare un minimo di refrigerio dalla canicola che attanaglia tutta la vallata del Reno, alle porte di Bologna. "Li abbiamo osservati con le telecamere situate nella zona e posso assicurare che questi tre alberi non costituiscono un grosso pericolo idraulico. Diventerebbero un problema in caso di piene. E nemmeno a Bologna, ma all’imbocco del Cavo Napoleonico, a Sant’Agostino, nel ferrarese", sentenzia Davide Parmeggiani, ingegnere e da tre anni alla guida del Distretto del Reno della Regione Emilia Romagna. Non così per i casalecchiesi. "Quei tre alberi giganteschi – racconta Roberto Mignani, ex vice sindaco di Casalecchio – sono appoggiati sulla Chiusa da più di due mesi, trasportati dalle piene dei temporali di inizio giugno. Se ritorna a piovere, diventeranno un grosso pericolo. Devieranno il flusso delle piene, specie in un punto delicato come quello in cui si trovano, ossia all’imbocco del Canale di Reno che comincia il suo corso proprio in quel punto e che porta acqua alla città". Di recente Mignani è stato uno dei protagonisti della sfida elettorale con cui l’8 e 9 giugno il candidato delle liste civiche (Dario Braga), da lui sostenuto, ha costretto per la prima volta in 80 anni quello del Pd (Matteo Ruggeri) e della sinistra a ottenere la vittoria al ballottaggio. "In questa competizione – ricorda Mignani – tutti si sono stracciati le vesti sul tema del recupero, della tutela e valorizzazione della Chiusa, come del Canale di Reno. Finita la festa, gabbato lo santo". Ma a chi tocca rimuovere i tre giganteschi alberi stecchiti sulla Chiusa. "Non è competenza nostra e nemmeno del Consorzio della Chiusa – puntualizza Barbara Negroni, assessore all’Ambiente di Casalecchio – spetta alla Regione. Che poi spesso fa fare il lavoro alla Bonifica Renana, deputata ai lavori di manutenzione idrogeologica". La conferma viene dall’ingegner Parmeggiani: "In Emilia Romagna e su Bologna c’è un felice scambio di informazioni tra enti pubblici ed enti territoriali. Ripeto: i tre trochi per ora non costituiscono pericolo. Se una piena li portasse a valle e si fermassero sotto un ponte ci dovrebbe pensare il Comune proprietario della struttura. Di solito li lasciamo lì". Nicodemo Mele