Bologna, studenti rapinati. "Minacciati con i coltelli e picchiati"

E' accaduto di notte in zona universitaria. Sono stati privati dei portafogli con soldi e documenti e dei cellulari

Piazza Verdi, cuore del quartiere universitario

Piazza Verdi, cuore del quartiere universitario

Bologna, 17 aprile 2018 - Avvicninati la solita scusa di una sigaretta. Poi minacciati con dei coltelli, picchiati e derubati. Ancora una rapina nelle notti del weekend in zona universitaria. Le vittime sono due studenti pakistani di Ingegneria, Ahsan di 28 anni e Hasan, di 25, che da ottobre sono in città per uno scambio universitario internazionale.

«Avevamo trascorso la serata in piazza Verdi con alcuni amici italiani – racconta Ahsan –. Erano circa le 3 e ci siamo allontanati dal gruppo, diretti verso via Filippo Re. In via De Rolandis, però, siamo stati raggiunti da due ragazzi nordafricani, che ci hanno prima chiesto una sigaretta, poi come ci chiamavamo». La socialità dei due magrebini è durata però un attimo.

«Mentre stavamo ancora parlando, i due prima ci hanno afferrato per il collo. Erano armati di coltelli: uno mi ha minacciato, mentre l’altro ha buttato a terra il mio amico», spiega ancora Ahsan. Che, in quei momenti concitati, ha tentato di difendersi, di spintonare il rapinatore per evitare che gli venissero portati via il cellulare e il portafogli.

Ma non c’è riuscito: «Quello che mi aveva minacciato mi ha colpito con qualcosa sulla testa, forse con il manico dello stesso coltello e poi mi ha derubato ed è fuggito col complice». L’altro ragazzo, Hasan, ha invece riportato dei tagli alle mani, tentando di ripararsi o forse tentando di strappare il coltello al suo aggressore. «Al mio amico, oltre al portafogli e al telefono, hanno portato via anche il permesso di soggiorno. È stata un’esperienza spaventosa». E, per Ahsan non è neppure la prima: «Già a dicembre, in via delle Tovaglie, ero stato seguito e minacciato da due nordafricani, non gli stessi dell’altra sera».

I due ragazzi, assieme al coinquilino italiano di Ahsan, sono andati a sporgere denuncia in Questura. Poi al pronto soccorso, per farsi medicare. «I miei amici hanno voluto raccontare quello che è accaduto loro – spiega Davide – perché è giusto che si sappia, aldilà del ‘degrado’, cosa accade in pieno centro la notte. Non se ne può più e l’amministrazione deve fare qualcosa. È necessario che si comprenda che c’è un oggettivo problema grave di sicurezza che va oltre i problemi della movida e della sporcizia».

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