Zola Predosa, assalito in strada e rapinato dell’orologio d’oro da finta badante

Anziano di 78 anni ferito: "Una violenza inaudita da parte di quella donna"

Andrea Zanotti, il 78enne rapinato

Andrea Zanotti, il 78enne rapinato

Bologna, 11 novembre 2018 - Rapinato e ferito in strada. Brutta avventura per Andrea Zanotti, 78enne di Zola Predosa, già presidente dell’Aliav (associazione dei diplomati alle Aldini Valeriani) e guardia ecologica volontaria, che venerdì mattina in via Po è stato avvicinato da una donna, forse una Rom, strattonato e derubato dell’orologio d’oro che portava al polso. L’aggressione con rapina è avvenuta intorno alle 10,30, nei pressi della farmacia Legnani.

Ecco il racconto della vittima: «Ero appena uscito dalla farmacia e poi dall’edicola dove ho comprato il giornale e da via Risorgimento ho imboccato la strada di casa: via Po. Ero sul marciapiede e stavo controllando la ricetta quando sono stato avvicinato da una giovane donna: forse una trentenne, cicciottella, viso tondo, colorito, da come parlava era una Rom. Si è rivolta a me: ‘cerco lavoro, sai di qualcuno che cerca una badante? Ti lascio il mio numero di telefono’, mi ha detto.

Io le ho risposto, mi son fermato e ho chiarito che noi non avevamo bisogno, ma che forse i miei parenti «potevano essere interessati, magari non subito...», racconta Zanotti. Ben consapevole che si trattava in realtà di tutta una scusa per avvicinarlo. «Quando ho girato verso casa è passata anche un’auto con a bordo un uomo che mentre mi superava mi guardava, poi mi ha sorriso. Ho pensato fosse un parente di una badante che lavora da un vicino di casa».

E invece si trattava del complice della donna che con la sua utilitaria, forse una Fiat Tipo o una Hyundai di color grigio, si era fermato una cinquantina di metri avanti. La giovane rapinatrice ha scritto un numero di telefono su un biglietto e poi lo ha porto a Zanotti: «Ho allungato il braccio per prendere il biglietto e così la manica della giacca ha lasciato scoperto l’orologio d’oro che avevo al polso. Uno Zenith automatico, ricordo di una zia. Lei se ne è accorta subito. Con uno scatto ha afferrato il cinturino ed ha tirato fortissimo, con l’altra mano mi ha dato una spinta indietro. Me l’ha strappato con una violenza inaudita. Sono caduto in terra, poi l’ho afferrata di dietro mentre scappava, ma lei si è divincolata e sono rovinato sul marciapiede, mi sono contuso la mano, il ginocchio e il braccio...».

Intanto il complice in auto si era già avvicinato. La rapinatrice è salita velocemente a bordo e così la coppia di malviventi si è data alla fuga. «L’auto ha girato a destra, in direzione di Bazzano, ho anche memorizzato qualche numero della targa» aggiunge la vittima che ha denunciato il fatto ai carabinieri di Zola prima di ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Bazzano.

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