ZOE PEDERZINI
Cronaca

Rapinato dalla baby gang. Il papà: "L’autista e l’Arma sempre vicini a mio figlio"

La vittima 18enne era stata accerchiata e minacciata su un autobus. Il padre: "Il guidatore ha chiamato il 112, i carabinieri rintracciato i delinquenti"

La vittima 18enne era stata accerchiata e minacciata su un autobus

La vittima 18enne era stata accerchiata e minacciata su un autobus

Bologna, 31 marzo 2025 – "Non solo hanno fatto il loro lavoro in modo eccellente, ma si sono resi disponibili a confortare mio figlio, ci hanno accolto in caserma per la denuncia e ci hanno fatto sentire al sicuro, li hanno trovati e poi hanno anche recuperato gli effetti personali di mio figlio". Sono queste le parole, cariche di emozione e senso di gratitudine, del padre del 18enne che, nella notte tra venerdì e sabato, è stato rapinato a San Lazzaro.

Erano da poco passate le 3 del mattino, il giovane sanlazzarese stava tornando a casa in autobus quando è stato accerchiato da una baby gang, composta da quattro minori e un maggiorenne. Tutti ragazzi – tre sono poi stati arrestati e due denunciati a piede libero – che la vittima non aveva mai visto. All’altezza della fermata tra via Kennedy e via Emilia i giovanissimi, italiani di seconda generazione residenti in altri paesi della provincia, ancora sul bus, hanno strattonato il 18enne, intimandogli di dare loro telefono e portafogli. Il ragazzo ha consegnato loro quanto chiesto e, arrivati alla fermata nei pressi del Burger King, i cinque sono scesi con il bottino e si sono dileguati a piedi. Immediata la richiesta di aiuto alle forze dell’ordine, partita in primo luogo dall’autista del bus che si è prodigato anche di chiamare il padre del rapinato.

"In pochi minuti siamo arrivati sul posto e c’erano già questi gentilissimi carabinieri che si prendevano cura di mio figlio. La loro prima preoccupazione è stata aiutarlo dal punto di vista emotivo e mentale, anche per questo li voglio ringraziare – racconta il padre –. Poco dopo, vedendo che stavano provando a fare alcuni prelievi dalla carta di mio figlio in una banca vicina, i militari li sono andati a cercare e, mentre noi eravamo in caserma a fare la denuncia, li hanno portati dentro. Li avevano trovati tutti. Sono rimasto incredulo dalla velocità del loro intervento. Sono, poi, usciti a cercare il portafogli e il cellulare di mio figlio che erano stati nascosti vicino a dove li avevano trovati".

In conclusione il padre aggiunge: "È un segnale importante questo. È la dimostrazione che ci dobbiamo sentire sicuri perché le forze dell’ordine non sono affatto come troppo spesso vengono dipinte, anzi. Per noi ci sono stati da subito, con un’empatia, un’attenzione e una prontezza di grande rilievo, anche in una situazione molto spiacevole. Non posso che ringraziarli da parte mia e di mio figlio".