Bologna, 20 novembre 2023 – “Occorrerà lavorare al meglio e servirà avere molta pazienza. La Garisenda non è un bene solo di Bologna, è un bene di tutti. E anche per questo basta litigi politici". Daniele Ravaglia, presidente di Concooperative Bologna e recentemente nominato alla guida della neonata Fondazione Bologna Welcome (operativa dal gennaio 2024), chiede a tutta la città di stringersi attorno alla Torre, che dovrà essere restaurata per scongiurare il pericolo di "collasso".
E come Pier Ferdinando Casini chiede alla classe dirigente politica di non azzuffarsi inutilmente. Il manager compie anche, infine, una riflessione interessante sul futuro turistico della gemella, la Torre degli Asinelli, attualmente chiusa. "Servono tutte le sinergie necessarie per recuperare la Garisenda".
Presidente, bisogna chiamare a raccolta non solo la città?
"Esattamente. La Garisenda è un simbolo molto attrattivo, il richiamo su Bologna può essere molto importante, attiene anche alla mobilità. La rivoluzione coinvolge gli interessi dei cittadini e quelli dei commercianti, che tra l’altro devono essere ristorati, non ci si può sottrarre. Ecco perché dico basta litigare, bisogna remare tutti nella stessa direzione. Ogni giorno si aprono dispute e tutto diventa più difficile quando è in gioco il bene della collettività. Basta schermaglie continue, mi auguro sia una strada da percorrere tutti insieme".
Bologna Welcome in questa fase che ruolo avrà?
"Non so se alla Fondazione verrà assegnato qualche incarico, attualmente non ne ha. C’è però il tema della Torre degli Asinelli chiusa a tempo indeterminato per i mali della Garisenda. La gestiamo noi".
Situazione che vi preoccupa?
"Verrà a mancare un introito significativo dalle visite".
Quanto?
"In un anno il ricavato è di un milione e mezzo di euro. Se l’Asinelli è chiusa bisognerà trovare risorse alternative, in accordo con il Comune. Nella prima delibera comunale che attiene alla Fondazione si parla di risorse che devono arrivarle anche tramite l’assegnazione di beni. Ecco, ne dovremo parlare".
Avete già individuato con il Comune quei beni le cui entrate potranno sopperire alle visite ferme all’Asinelli?
"No no, parlo in linea generale. Faremo una proposta, chiederemo la revisione dell’affitto, speriamo di avere l’assegnazione di altri beni".
Sui tempi di chiusura dell’Asinelli sapete qualcosa? Dureranno fino alla costruzione della protezione per il restauro?
"Non lo sappiamo".
Rivoluzione del traffico, lei cosa ne pensa delle ipotesi di pedonalità attorno alla Torre?
"Servirà l’apporto di tutti. La proposta del Comune non dovrà essere né imposta, né subita. Tutti gli enti di rappresentanza delle categorie economiche dovranno essere coinvolti, si organizzi un tavolo, la pedonalizzazione andrà studiata bene. Non si potrà di certo accontentare tutti, bisognerà ridurre il più possibile il danno nell’immediato, quando poi ci si abituerà a una viabilità diversa le difficoltà caleranno".
Infine le risorse per il restauro. Si aspetta l’arrivo di sponsor?
"Mi auguro che ci sia una risposta nazionale e internazionale. Le imprese del territorio sono già corse in aiuto delle esigenze locali, come quelle della sanità. Credo possano fare lo stesso per la Garisenda".