GIAN ALDO TRAVERSI
Cronaca

Red Ronnie nel ricordo di Jimmy

Il giornalista e conduttore fra i protagonisti de La Strada del Jazz: "Aveva un fascino non convenzionale"

Red Ronnie nel ricordo di Jimmy

Il giornalista musicale e conduttore. televisivo Red Ronnie

"Jimmy Villotti era jazzista anche nella parola, non solo per la chitarra su cui intesseva la satira leggera del mondo attorno". A ricordarlo è Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni, Red per il colore dei capelli e Ronnie in onore di Ronnie Peterson, il pilota di Formula 1, uno degli idoli per cui è divenuto "raconteur" di un pluri-universo inedito, riuscendo a intervistare David Bowie, George Harrison e Fidel Castro. Ospite oggi in piazza Maggiore nel "parterre des rois" della Strada del Jazz 2024 con Paolo Jannacci, Luca Carboni, Giorgio Comaschi, Fio Zanotti, Mauro Malavasi e il sindaco Matteo Lepore a fare gli onori di casa, il giornalista e conduttore di show come Roxy Bar e Bandiera Gialla garantisce il suo folle amore per il jazz e il feeling con Jimmy Villotti, uno dei due musicisti con Amedeo Tommasi per cui viene scoperta la Stella del Jazz in via Orefici. "Il jazz è qualcosa di strepitoso, ho intervistato Miles Davis, spasimavo per Chick Corea, ero amico di Alberto Alberti e di Cicci Foresti. Ma forse è proprio Jimmy Villotti il musicista che ha frequentato più spesso i miei programmi: mi portava i suoi cd definendoli “prodotti approssimativi“". Spandendo dosi non scontate d’ironia…

"Fascino non convenzionale, anche: infilava elucubrazioni da lasciarmi di stucco. Non è stato un caso che quando venni in possesso della chitarra che Jimi Hendrix aveva suonato a Woodstock gliela portassi per sentire che ne pensava".

A Jimmy saranno luccicati gli occhi…

"Nient’affatto, mi disse che la trovava pessima e che poteva funzionare solo tra le dita del genio di Seattle. Villotti è stato anche un amico, come Gianni Morandi".

Un fil rouge annodato a Bologna.

"C’è una liaison che li unisce anche sullo schermo: nel film In ginocchio da te Jimmy guidava i Meteors, la band che accompagnava il cantante".

Da dj e conduttore radiofonico a giornalista: che cosa l’ha spinta al grande salto?

"M’infastidiva il fatto che sui giornali non si scrivesse della musica che mi piaceva. Così ho collaborato per il Carlino. Perfino il programma televisivo Bebop a Lula aveva la sua rivista. Ma il grande salto l’ho fatto partendo da Telezola e finendo a Bandiera Gialla".

L’intervista più intrigante tra le tante fatte?

"Quella che è stata ritenuta la più bella dall’intervistato, per quanto mi ha scritto la moglie, l’ho fatta a George Harrison".

La domanda che si farebbe a sigillo delle sue incursioni nel mondo delle note?

"Come è riuscito un ragazzo figlio di braccianti agricoli a intrattenere i suoi feticci musicali – Bowie m’ha chiesto lui stesso d’intervistarlo–, e addirittura Fidel Castro in quella cena del 2001?". Dopo la premiazione e la scopertura delle stelle Red Ronnie s’intratterrà col pubblico nello spazio di Geko Gold, dietro al palco di Piazza Maggiore.