Reddito di cittadinanza, truffa l'Inps per avere sussidio. Denunciato a Bologna

Castello d'Argile, chiude la partita Iva, lavora in nero e se ne vanta in pubblico

La Polizia locale con la merce confiscata

La Polizia locale con la merce confiscata

Castello D’Argile (Bologna), 18 luglio 2017 - Ottiene il reddito di cittadinanza per un ammontare di 1.042 euro al mese, ma continua a lavorare in nero come ambulante di abbigliamento. Non contento, invece di nascondere il raggiro ai danni dell’Inps, un uomo di 57 anni, originario del Marocco, se ne vanta in pubblico e, dopo i controlli, viene così denunciato dalla polizia locale della Reno Galliera. È accaduto tra Castello d’Argile e Pieve di Cento dove un ambulante, grande frequentatore di bar e piazze, era solito raccontare davanti a diversi testimoni il suo ‘escamotage’. Peccato che ad ascoltarlo ci fossero anche gli agenti della polizia locale, che hanno iniziato le indagini e lo hanno denunciato con l’accusa di dichiarazioni mendaci. Un reato, nell’ambito del reddito di cittadinanza, per cui è prevista la reclusione da due a sei anni.

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L’ambulante aveva studiato tutto nei minimi dettagli: l’uomo, residente a San Felice sul Panaro, nel Modenese, con l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza aveva cessato l’attività chiudendo partita Iva e restituendo la licenza del commercio. Così risultava ‘disoccupato con prole’, allo scopo di ottenere i 1.042 euro al mese rilasciati dall’Inps di Modena.

In realtà, il commerciante non ha mai cessato l’attività di ambulante itinerante, frequentando piuttosto spesso le strade e i bar di Castello d’Argile e Pieve di Cento. La voce che fosse titolare del reddito di cittadinanza ha però cominciato a circolare nei due paesi ed è arrivata agli agenti del comandante Massimiliano Galloni. I berretti bianchi hanno iniziato a seguirlo, sorprendendolo a vendere in nero capi di abbigliamento per le vie di Castello d’Argile, contenuti all’interno della propria auto, dove aveva ampliato per quanto possibile lo spazio necessario, abbassando i sedili posteriori. Tutta la merce che vendeva porta a porta, al momento del controllo degli agenti è stata trovata all’interno dell’auto. I capi di abbigliamento erano privi di qualsiasi documento che ne attestasse provenienza e possesso. Dopo la denuncia per dichiarazioni mendaci, l’Inps di Modena ha provveduto a revocare il sussidio illecitamente ottenuto. Non solo, gli agenti lo hanno denunciato per ricettazione, alla luce della grande quantità di merce di cui non è stato in grado di dimostrare la provenienza e il legittimo possesso. Oltre alle gravi accuse, la polizia locale ha elevato una multa di 5.164 euro per il commercio ambulante senza autorizzazione, ai quali si aggiungono i 200 euro per sanzioni al codice della strada, già pagate, per l’utilizzo improprio dell’autovettura utilizzata per il trasporto di cose. La merce è stata poi sequestrata per essere confiscata amministrativamente. La posizione del 57enne, infine, è stata segnalata per le irregolarità di natura fiscale. «Mi complimento con i miei collaboratori per il risultato conseguito – sottolinea il comandante Massimiliano Galloni – Nel farlo hanno dimostrato conoscenza del territorio e delle persone che lo vivono e attenzione per quello che succede, ma anche acume investigativo».

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