Referendum, i fuorisede si ’attrezzano’

Sono 450 gli studenti e i lavoratori fuorisede che si ‘improvviseranno’ rappresentanti di lista elettorali per poter esercitare il loro diritto di voto al referendum di domenica e lunedì. È l’unico modo che hanno di farlo essendo lontani dal loro Comune di residenza. L’iniziativa, lanciata dal comitato studentesco Link a livello nazionale, ha riscosso successo sotto Due Torri, anche se non tanto come per il referendum del 2016, quando si proposero alla come rappresentanti di lista in 2mila; ma molto probabilmente la motivazione è anche da ricondurre alla situazione post Covid. "Visto che non c’è accesso diretto al voto per i fuorisede, abbiamo usato questo escamotage – spiega Francesco Lopes, di Link Bologna – per esercitare il diritto di voto". I 450 hanno compilato un Google form online creato da Link nazionale, che poi ha smistato per regione i candidati che faranno i rappresentanti di lista. "Attivare questa modalità’ di voto per noi significa eliminare un gravoso ostacolo economico all’esercizio di un diritto, quello di voto, cardine della democrazia – spiega Lopes – per questo oltre a questa pratica, rivendichiamo un vero e proprio diritto di voto in mobilità, esercitabile direttamente senza la necessità di escamotage come lo strumento del rappresentante di lista".

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