Spese pazze in Regione, chiesto pure il rimborso per il calcio saponato

Il modenese Leoni (Fi): "E' attività politica"

Modena, il consigliere regionale Andrea Leoni di Forza Italia (Foto Pasquesi)

Modena, il consigliere regionale Andrea Leoni di Forza Italia (Foto Pasquesi)

Bologna, 12 settembre 2014 - C’è anche un torneo di calcio saponato fra le iniziative per cui i consiglieri regionali hanno chiesto il rimborso spese. La circostanza è agli atti dell’inchiesta sulle ‘spese pazze’ dei pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, ormai alle battute finali dopo che la Guardia di finanza ha passato due anni a spulciare tutti gli scontrini e le ricevute messe a rimborso dai cinquanta consiglieri. L’inchiesta conta ormai decine di indagati, anche se alcune posizioni non sono ancora state definite, mentre per alcuni (non più di 10-15) si profila la richiesta di archiviazione.

Il calcio saponato è spuntato fra i giustificativi delle spese del modenese Andrea Leoni, in Consiglio regionale da 12 anni prima sugli scranni del Pdl poi su quelli di Forza Italia. Gli inquirenti hanno parecchi dubbi che simili spese fossero fra quelle rimborsabili cioè, come prevede la legge, legate all’attività politica del gruppo consiliare.

Ma l’interessato ha un’opinione ben diversa. "E’ vero — dice Leoni —, sono andato alla manifestazione organizzata a Mirandola da un consigliere comunale del Pdl in cui si svolgeva il torneo di calcio saponato. Per la verità, ci sono andato non una volta sola, ma per diversi anni. Poi ho chiesto il rimborso chilometrico. L’ho fatto perché l’attività politica di un consigliere regionale è quella di tenere i rapporti con il territorio. Il consigliere è eletto con le preferenze e dunque è vitale per lui avere solidi legami con il proprio territorio di riferimento".

La cifra non è elevata, si tratta di alcune centinaia di euro. Il problema non è tanto quello, quanto l’opportunità di chiedere il rimborso per partecipare a un evento che, almeno all’apparenza, di politico ha ben poco. Ma Leoni  non ci sta: «Capisco che a un occhio esterno possa sembrare strano, ma la partecipazione di un consigliere regionale alza il livello di un evento locale, dunque per noi è normale andare quasi ogni sera dove ci invitano gli amministratori dei Comuni. Non c’è proprio nulla di male, anzi è la nostra attività. Io non ho mai fatto spese personali, sono tranquillo e sereno».

L’inchiesta è ormai alla fine e presto, al massimo entro un mese, partiranno gli avvisi di garanzia. «Se mi arriverà qualcosa — conclude Leoni — vedrò le contestazioni e andrò a ritroso nel tempo per dare una spiegazione ad ognuna di esse. E’ giusto che la magistratura faccia il suo lavoro».  

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