"Regole più snelle per intervenire sui roghi"

Dopo l’incendio che ha bruciato 50 ettari, il sindaco Argentieri attacca: "C’è stato il rischio che la burocrazia rallentasse lo spegnimento"

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Dopo l’incendio che ha bruciato più di cinquanta ettari di terreno all’interno del comune di Vergato, da ieri sono rientrati nelle proprie case anche le 29 persone che erano state evacuate per motivi di sicurezza. "Il lavoro incessante dei vigili del fuoco, della Protezione civile e dei volontari – a parlare è il sindaco vergatese, Giuseppe Argentieri – ci ha consentito di tornare in tempi rapidi alla più completa normalità. A tutti loro va il nostro grazie, come amministrazione. Ora che questa emergenza si è conclusa, però, occorre riflettere su quanto è successo per attivare dei meccanismi di prevenzione".

Cosa serve per prevenire e contrastare altri roghi?

"Con i cambiamenti climatici, è probabile che vi siano altri incendi anche in Appennino, sebbene questi fenomeni in passato non siano stati così comuni. Il fatto che la Regione non possegga aerei Canadair e che debba chiederli in prestito ad altre realtà, comporta un ritardo importante nell’intervento. In ogni caso, tali operazioni devono essere coordinate da un ente che si prenda cura di tutta la zona e che superi i confini comunali. Il nostro Coc (Centro operativo comunale) ha fatto un lavoro importante e molto efficace nel contenere l’incendio, ma il rischio che la burocrazia rallentasse l’intervento c’è stato".

Perché?

"Se il focolaio fosse collocato in altre zone, nel territorio di Castel d’Aiano o in quello di Grizzana Morandi, ad esempio, avremmo dovuto coordinarci con i loro rispettivi Coc. A questo punto la condivisione della cabina di regia avrebbe sicuramente avuto un ritardo per quanto la collaborazione con queste due amministrazioni sia massima anche in altri aspetti della nostra vita quotidiana. È il regolamento che va cambiato, quello che può funzionare per i capoluoghi di provincia non è detto sia altrettanto efficace per i piccoli paesi come il nostro".

Oltre all’evacuazione avete avuto altri disagi?

"Fortunatamente, la zona colpita ha una densità abitativa molto bassa. L’incendio, però, ha creato diversi blackout elettrici nel nostro territorio per cui i servizi sociali si sono immediatamente attivati per svolgere una ricognizione di persone fragili che potevano andare in difficoltà. Dagli anziani con problemi di invalidità alle persone con disabilità, tutti hanno ricevuto assistenza puntuale. Anche di questo vorrei ringraziare i nostri tecnici".

Avete capito cosa ha causato l’incendio?

"Premesso che i rilievi devono ancora essere conclusi, mi sento di escludere la natura dolosa. Probabilmente il focolaio è da imputare alla negligenza che si esprime in vari modi. Da chi getta una sigaretta non ancora spenta in un’area che è diventata infiammabile a causa della siccità, a chi ha bruciato qualche sterpaglia dopo averla raccolta nel proprio campo".

Massimo Selleri

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