
Giulia Di Clemente espone animali e nature morte per suggestioni non finite.
Uno sguardo affilato e poetico su un lavoro che coniuga la potenza evocativa del linguaggio fotografico con la delicatezza e l’immediatezza del disegno. Questo è ‘Requiem sequentia’, la mostra di Giulia Di Clemente, a cura di Giorgio Bonomi, alla galleria L’Ariete (via Marsili 7).
Di Clemente si esprime mediante diverse tecniche artistiche, tra cui il disegno, la fotografia, l’incisione, la pittura e l’installazione. Tuttavia, il punto di partenza ricerca rimane sempre e comunque il disegno, impiegato per catturare il dinamismo dei soggetti. Perciò in mostra, accanto a 7 scatti fotografici, trovano spazio anche 14 carte in cui prendono forma volpi, corvi e cervi che si stagliano in uno spazio neutro.
Nelle Zoografie – questo il titolo della serie – l’artista adotta una visione ispirata al pensiero medievale, in cui ogni elemento della realtà è carico di significato simbolico. A dominare è il “non finito”: un segno mobile che invita a completare l’immagine con la fantasia.
Al contempo, la serie fotografica Suggestione Mnestica si ispira alle nature morte post-caravaggesche: resti naturali, oggetti ereditati dai nonni e reliquie intime emergono dallo sfondo scuro, richiamando una memoria familiare e universale insieme.
Infine, ‘Requiem sequentia’ è accompagnato da un catalogo con testi di Bonomi, di Paola Samaritani e della stessa Di Clemente.
Manuela Valentini