Restauro della Fonte Remonda "Lavoropiù dona 10mila euro"

Tomaso Freddi, presidente onorario dell’agenzia per il lavoro: "Valorizziamo il territorio della nostra città"

Restauro della Fonte Remonda  "Lavoropiù dona 10mila euro"

Restauro della Fonte Remonda "Lavoropiù dona 10mila euro"

di Luca Orsi

Diecimila euro per il restauro della Fonte Remonda. Li dona Lavoropiù – agenzia per il lavoro con più di 90 sedi in Italia – che dà così un consistente impulso alla raccolta fondi per il recupero dell’antica conserva per la raccolta e il filtraggio dell’acqua, in via Codivilla, iniziativa di Rotary Club Bologna Nord e Comune, sostenuta dal Carlino.

Lavoropiù è la prima azienda ad aderire al crowdfunding lanciato nel giugno scorso. "Sono un bolognese doc, ho lavorato anche fuori, ma la mia base è sempre stata a Bologna, come sotto le Due Torri è il cuore pulsante dell’attività di Lavoropiù", commenta l’ingegnere Tomaso Freddi, presidente onorario.

Il progetto di restauro della Fonte Remonda, spiega Freddi, "si colloca perfettamente all’interno delle altre iniziative sostenute da Lavoropiù in questi anni (fra le quali il restauro del Nettuno, del portico di San Luca e di San Petronio, ndr), perché mira a valorizzare il territorio della città di Bologna".

Davide Vicari, avvocato, presidente del Rotary Club Bologna Nord – da cui è partita l’iniziativa –, accoglie con soddisfazione le parole di Freddi, "nostro socio e past president". E preme sull’acceleratore: "Le cose si stanno muovendo, vorremmo potere partire con i lavori entro l’anno".

Simone Borsari, assessore ai lavori pubblici del Comune, preferisce non sbilanciarsi. "Il Comune farà la propria parte. Ma prima di tutto – afferma, con prudenza istituzionale – occorre avere un budget sufficiente. Poi faremo previsioni sui tempi". Il costo del restauro della Fonte Remonda – cisterna le cui acque sorgive già nel 1433 alimentavano una fonte pubblica in città – è stimato in 80mila euro.

"Confidiamo che l’atto di grande responsabilità sociale e di attaccamento alla città fatto da Lavoropiù – commenta Borsari – sia da esempio, oltre che per i singoli cittadini, anche per le tante realtà produttive e le associazioni della città, che possono usufruire di agevolazioni fiscali ad hoc".

Vicari cita, a mo’ di esempio, gli ultimi risultati finanziari comunicati da Hera. La multiutility "ha chiuso un bilancio 2022 strepitoso, con ricavi per oltre 20 miliardi di euro, in aumento del 90% rispetto all’anno precedente", commenta il presidente del Rotary Club Bologna Nord. E aggiunge: "Peserebbe davvero poco, su dei conti così, un contributo sufficiente a realizzare tutti i restauri necessari".

Il recupero della Fonte Remonda è, per l’amministrazione, un

progetto importante proprio in tema di acque. Perché – insieme con gli interventi già operati sulla fontana del Nettuno e su Valverde, i cosiddetti Bagni di Mario – "rappresenta l’ultimo tassello del recupero delle parti idrauliche che un tempo alimentavano la fontana del Giambologna", spiega Manuela Faustini Fustini, architetto, direttrice del settore Lavori pubblici di Palazzo d’Accursio.

Per chi vuole contribuire, il Comune mette a disposizione un conto corrente: Iban IT 18 F 02008 02435 000106454588; causale: Erogazioni Liberali Restauro Fonte Remonda.

Anche Hera è coinvolta nella parte finale dei lavori. Al termine dei restauri realizzerà una nuova fontanella su via Codivilla, all’inizio della scala che scende alla Remonda. "Sarà così garantito, con acqua di acquedotto, un nuovo servizio per cittadini e turisti", spiega Borsari.

Fra gli interventi di restauro ci sono il contenimento della vegetazione – molto invasiva – e la regolamentazione del flusso dell’acqua piovana. Le pareti in laterizio – dove saranno ripristinate le stuccature – verranno lavate anche per eliminare muffe e licheni. Il muro su via Codivilla verrà consolidato e pulito dalla vegetazione che, negli anni, ha ostruito i fori per il drenaggio delle acque e ha attecchito ovunque.

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