Reti 5G, lettera di Albertazzi a deputati e senatori

Il sindaco ha scritto anche all’Anci chiedendo un impegno sul tema

Migration

È indirizzata al presidente dell’Anci nazionale, Antonio Decaro, e a tutti i deputati e senatori eletti nella Circoscrizione Emilia-Romagna per i collegi di Imola e Bologna, la lettera aperta firmata dal sindaco di Dozza, Luca Albertazzi (nella foto), sul tema della tecnologia 5G. Al centro delle osservazioni il punto contenuto nel decreto semplificazione, di recente approvato dal Consiglio dei Ministri, che impedisce ai primi cittadini di vietare o limitare l’installazione delle reti 5G nel proprio territorio di competenza. Una misura in netta contrapposizione con l’operatività del sindaco dozzese, autore di una doppia ordinanza, l’ultima delle quali in vigore fino al prossimo ottobre, che impedisce il collocamento di tali impianti nell’area comunale.

"L’ordinanza non è basata su una presa di posizione ideologica, ma sul fatto che la tecnologia 5G è tutt’ora oggetto di un approfondito dibattito scientifico sull’eventuale incidenza sulla salute pubblica – scrive Albertazzi –. Per questo motivo l’applicazione del principio di precauzione suggerirebbe una certa dose di cautela. Prima di innescare rivoluzioni in ambito socio-economico, con risvolti sul mercato del lavoro e nelle abitudini quotidiane, occorrerebbe informare adeguatamente la cittadinanza infondendo consapevolezza e comprensione".

Ed ecco l’affondo: "Il rischio è quello di seguire ciecamente l’interesse economico prevalente al momento attuale, a discapito di un sano sviluppo sociale che tenga in debita considerazione sia gli aspetti economici che quelli legati alla sostenibilità". Poi l’appello all’Anci affinché "si opponga all’introduzione definitiva di una norma ritenuta limitativa dei poteri affidati ai sindaci. Chiedo che la norma in questione venga eliminata – conclude Albertazzi –. Nei prossimi mesi occorrerà alimentare un dibattito ampio e diffuso con la comunità e l’introduzione di norme che possono indurre a pensare male non favorisce la partecipazione attiva della cittadinanza".

Mattia Grandi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro