Rettore Bologna: elezioni al ballottaggio, la sfida è servita

Finocchiaro e Molari testa a testa. Ancora incerte le alleanze, che potrebbero cambiare le carte in tavola: colloqui già in corso

Il rettore uscente, Francesco Ubertini

Il rettore uscente, Francesco Ubertini

di Federica Orlandi

Tra cinque giorni si saprà chi è il nuovo rettore, o rettrice, dell’Alma Mater. E il risultato è tutto da scrivere. Quello che è certo è che il 29 e 30 giugno la comunità accademica tornerà alle urne online, per scegliere tra i due candidati al ballottaggio: Giusella Finocchiaro, presidente della Fondazione del Monte e ordinaria di Diritto privato e Diritto di Internet a Giurisprudenza, che corre anche per diventare la prima rettrice donna della storia dell’Università di Bologna; e Giovanni Molari, da tanti definito "l’anti-Ubertini", il docente di Meccanica agraria e direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari che potrebbe essere la risposta a chi non è rimasto soddisfatto dai sei anni di amministrazione del rettore uscente, Francesco Ubertini.

Elezioni rettore, Benvenuti e Sobrero sostengono Molari

Quello che si prospetta è un serratissimo testa a testa: al primo turno, Finocchiaro ha conquistato 788 voti ponderati (ovvero già bilanciati al netto del peso del voto di ciascuna categoria: uno per professori e ricercatori, 0,39 per gli studenti, 0,18 per i tecnici amministrativi), Molari appena 48 in meno. E dietro di loro, a ruota, il professor Maurizio Sobrero, che con i suoi 701 voti, se decidesse di dare un’indicazione al proprio elettorato, certo sposterebbe drasticamente i pesi sulla bilancia. Lo stesso si può dire per la "outsider" Giuliana Benvenuti, da Italianistica, che benché non fosse tra i favoriti della prima ora ha comunque ottenuto 619 voti. Un altro bel pacchetto che potrebbe fare gola all’uno o all’altra. Del resto, il tempo per prendere posizione scarseggia. E qualche confronto, addirittura mercoledì pomeriggio, subito dopo lo spoglio delle schede, c’è già stato, anche se per ora nessuno si sbilancia.

Benvenuti, per esempio, è stata la prima a candidarsi e ha molto puntato anche sul fatto di essere una donna e di aprire così la strada alla prima rettrice dell’Unibo. Chi però pensa a un suo automatico appoggio all’altra candidata ’rosa’, rischia di sbagliare: come più volte entrambe hanno sottolineato, non è certo il genere a contare, ma idee e programmi. E sui questi ultimi, è più evidente l’affinità con quelli di Molari, piuttosto che con la visione di ateneo proposta da Finocchiaro.

Infine, non sono da trascurare i 359 voti del professore di Veterinaria Pier Paolo Gatta. Il quale è piaciuto a una platea trasversale – studenti, tecnici, docenti –, soprattutto di area scientifica: pure da Medicina, campo storicamente complicato, c’erano stati segnali di apprezzamento nei suoi confronti. E dunque verrebbe da pensare che un elettorato ’scientifico’ possa avvicinarsi più a un rappresentante di Agraria, che di Giurisprudenza. Confondendo un po’ le carte di chi riteneva Finocchiaro favoritissima, persino già con una squadra pronta a scendere in campo. E offuscando l’attesa di una rettrice donna in via Zamboni. Ipotesi, questa, in controtendenza rispetto ai segnali che arrivano dal resto d’Italia: neppure una settimana fa Daniela Mapelli è stata scelta dall’Università di Padova, mentre da dicembre Antonella Polimeni guida La Sapienza di Roma.

 

 

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