Il nuovo Rettore Ubertini: “Sono giovane, ma ho le spalle larghe”

Il nuovo numero uno dell’Alma Mater si gode l’inatteso trionfo: “Rinnovamento, non rottura” VIDEO L'attesa, poi l'esultanza - Il taglio della cravatta FOTO I momenti dell'elezione

Il nuovo Rettore Francesco Ubertini

Il nuovo Rettore Francesco Ubertini

Bologna, 1 luglio 2015 - Francesco Ubertini è il nuovo rettore dell’Alma Mater Studiorum. Perugino, 45 anni, docente di Scienza delle costruzioni e direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica e ambientale, è stato eletto ieri al ballottaggio con 1.420,58 voti ponderati (il voto di dipendenti e studenti vale meno di quello dei docenti) contro i 1.347,36 di Gianluca Fiorentini e 56,44 schede bianche. Alta l’affluenza nella due giorni di voto: 4.568 schede scrutinate su 5.949 aventi diritto, pari all’82,53%. Tra questi 2.403 docenti e ricercatori, 1.989 dipendenti e 176 studenti. Sposato con Marzia Freo, docente di statistica economica, padre di tre figli, residente a San Lazzaro, Ubertini è il più giovane rettore eletto a Bologna dall’Unità d’Italia (FOTO) e tra i più giovani d’Italia. Considerato un outsider, è arrivato secondo il 23 giugno con 843,08 voti contro i 1.161,68 di Fiorentini. Dopo il primo turno Maurizio Sobrero (427,10 voti) e Dario Braga (351,18 voti) si sono schierati con Ubertini, che sarà rettore dall’1 novembre e governerà fino al 2021.

«Che gran bella avventura». Francesco Ubertini, un minuto dopo la proclamazione, lo ripete a tutti quelli che si fermano ad abbracciarlo. Tutti, indiscriminatamente, perché «la sfida è stata tosta, ma da questo momento non ci sono più sostenitori dell’uno o dell’altro. Sarò il rettore di tutti».

Ubertini, sarà anche il più giovane rettore che l’Alma Mater ricordi.

«(sorride; ndr) Sono giovane ma ho le spalle larghe. Sufficientemente larghe per portare avanti il mio progetto di rinnovamento».

Si è presentato come un nome di rottura.

«Io ho portato avanti fin dal primo giorno la necessità di cambiare passo, di migliorarsi. In questo senso sì: la mia è stata una vittoria di discontinuità. Ma la parola rottura non l’ho mai usata: ho sempre detto che il nostro è un grande ateneo, che ha ancora grosse potenzialità inespresse e per questo ha bisogno di rinnovarsi».

Eravate fermi?

«Stavamo camminando. Ora dobbiamo iniziare a correre».

Chi sarà in squadra con lei?

«Non ci ho pensato, e non ho preso impegni in questo senso durante la campagna elettorale».

Ci saranno Dario Braga e Maurizio Sobrero, i due ex sfidanti che poi l’hanno appoggiata?

«Braga e Sobrero hanno detto fin dal primo giorno che non sarebbero entrati in squadra e così sarà».

Quanto contano i loro voti?

«Non riesco a valutarlo, ma credo che le persone, anche i loro sostenitori, alla fine abbiano scelto sulla base del mio programma».

Ricordiamolo.

«Ci sono alcune modifiche da fare nel nostro statuto che tutti, in campagna elettorale, abbiamo riconosciuto. Poi c’è la necessità di tornare a far partecipare tutta la comunità. Quindi serve rilanciare la ricerca ed è necessario riportare al centro gli studenti».

Quando si comincia?

«Adesso si va qualche giorno in vacanza. Dal primo 1 novembre sarò rettore e partiremo di corsa».

Vedrà Dionigi?

«Ci ho parlato pochi minuti dopo il risultato e tornerò a parlarci con più calma. Ma la prima persona che incontrerò sarà Gianluca Fiorentini» (In sala parte il coro: Fran-ce-sco! Fran-ce-sco!)

Anche una scena come questa, nella sala dell’VIII Centenario, non s’era mai vista.

«(ride; ndr) C’era molta tensione da scaricare. La nostra è stata una lunga rincorsa in una campagna che, ricorderà, all’inizio sembrava scontata, e non in mio favore».

Poi cos’è cambiato?

«Credo la voglia di tornare a partecipare, come dimostra l’affluenza. È stata una vittoria cresciuta lentamente, dal basso».

Fiorentini l’ha tallonata fino alla fine, e in alcuni punti sembrava averla ripreso.

«Che emozione. Ma avevo previsto due cose: la vittoria e un distacco non superiore ai 100 voti».

Cosa ricorderà?

«Una bella campagna, animata da concorrenti validi e pieni di idee. Abbiamo discusso molto e siamo andati a fondo su temi importanti. Queste discussioni resteranno un valore aggiunto».

C’è stato anche qualche colpo basso sul finale. Ha ferite?

«Ora si guarda al futuro, e il futuro è una comunità unita. Colpi bassi? Non li ricordo più».

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