Via alla ReUniOn dell’Università di Bologna

L’apertura dell’evento con il “diploma” ai ricercatori e il Sigillum a Umberto Eco Il programma La cerimonia FOTO I goliardi FOTO Mandaci le foto dei tuoi anni all'Alma Mater con una breve didascalia a fotolettori@ilcarlino.net

L’apertura della ReUniOn dell’Università di Bologna

L’apertura della ReUniOn dell’Università di Bologna

Bologna, 19 giugno 2015 - “Da adesso comincia la vostra sfida, la vostra ricerca, il vostro studio. Finora è stata roba da ragazzini. E se andate all’estero, fateci fare bella figura”. È questo l’augurio che Umberto Eco lascia ai dottori di ricerca dell’Alma Mater di Bologna, a cui è stato conferito il titolo questo pomeriggio nell’aula magna Santa Lucia.

Una cerimonia per 360 giovani ricercatori, in tocco e toga, con famiglie al seguito, che rappresenta anche l’apertura di Reunion, il mega raduno mondiale dei laureati dell’Ateneo felsineo. Insieme a loro, il rettore Ivano Dionigi ha premiato anche Eco (“Il dottore dei dottori, un modello di maestro”) insignito del Sigillum magnum d’oro dell’Università.

Dionigi muove ancora una volta una critica al Paese, che lascia sfuggire i suoi giovani talenti. Ma ci tiene a rivolgersi in particolare ai ‘suoi’ dottori di ricerca. “L’idea che ce la farete anche qui deve essere un imperativo categorico”, afferma il rettore, che li esorta a mettersi in gioco per Bologna e l’Italia. “Vi spetta un compito e un dovere politico - spinge Dionigi- anche voi, fuori e dentro le biblioteche, i laboratori e le cliniche, prendete in mano la politica”.

Il sindaco Virginio Merola sottolinea invece gli “investimenti industriali e pubblici” annunciati per Bologna, che dimostrano come “questo sia un territorio fertile che, nonostante la crisi, sa andare oltre l’immobilismo e la rendita”.

E aggiunge: “Dobbiamo scommettere sul vostro entusiasmo, le vostre capacità e sulla generosità degli adulti di farsi da parte quando è il momento”. La prolusione è stata affidata al filosofo Massimo Cacciari, che ha lodato il rettore per l’iniziativa. “Mi auguro che venga recepita dalle Università italiane e da chi, ahimè, deve dirigerle dal centro”. Cacciari si è concentrato sull’autonomia della ricerca (“Deve essere libera”), che “in questo Paese non si è realizzata a sufficienza”, e sul legame tra Università e città. “Crescono e crepano insieme - ammonisce Cacciari - non c’è libertà della ricerca se non è libera la città. L’Università soffoca se la città è murata”.

Un piccolo show nello show è stato l’intervento di Eco, con più di una sottolineatura puntuta nei confronti dei Governi presenti e passati. “Da noi si è dottori dopo i primi tre anni - sottolinea Eco - ci ride dietro tutto il mondo, ma mi sono appuntato i nomi di chi firmò il decreto: li esporremo alla pubblica gogna”. E ancora: “Ora aspetto solo l’abolizione del valore legale del titolo di laurea, così verranno valorizzati gli Atenei virtuosi rispetto a quelli viziosi, che danno voti più alti”.

La cerimonia dei dottori di ricerca si è chiusa all’americana, con il lancio del tocco in aria.

Alla cerimonia in Santa Lucia erano presenti, tra gli altri, il ministro Gian Luca Galletti, l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, il prefetto Ennio Mario Sodano, il questore Ignazio Coccia, l’ex rettore Fabio Alberto Roversi Monaco, l’ex sindaco Walter Vitali, la presidente del Consiglio comunale Simona Lembi, Marino Golinelli, patron della Wasserman. (Fonte Dire)

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