Riaperta la chiesa, ma i soldi non bastano

Conclusa la prima fase dei lavori a Sant’Agostino dei Boschi, il parroco don Michele lancia una raccolta fondi per completare l’opera

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Ha riaperto le porte ai fedeli domenica scorsa la Chiesa di Sant’Agostino di Boschi nel comune di Alto Reno Terme. Il complesso era rimasto chiuso a causa di una serie di lavori di restauro che si erano resi necessari per evitare di perdere quella che è una delle più belle chiese dell’Appennino, pur essendo poco conosciuta, vista anche la sua collocazione.

Le opere eseguite hanno riguardato la messa in sicurezza dei muri perimetrali e più in generale il consolidamento interno ed esterno ma, come spesso accade con gli edifici che hanno qualche secolo di vita, gli imprevisti in corso d’opera hanno comportato lavorazioni non preventivate e quindi, l’importo dei lavori è lievitato. Questo non ha permesso di completare i lavori delle facciate e quello delle gradinate dell’Oratorio. Per questo motivo nei prossimi giorni, il parroco don Michele Veronesi invierà una lettera a tutti i parrocchiani con i dettagli degli interventi effettuati, il cui costo si aggira attorno ai 200mila euro, spiegando quante risorse ancora servono, ovvero circa 70 mila euro, per completare l’opera. Il tutto per avviare una raccolta fondi tra chi ha a cuore le sorti di questo complesso, che venne chiuso lo scorso settembre vista la precarietà di alcune strutture. Si tratta di una bella sfida, essendo questa una zona poco abitata, anche se ricca di seconde case, con poco meno di un centinaio di parrocchiani residenti. In ogni caso tutti coloro che contribuiranno a titolo personale o in memoria di qualche familiare defunto verranno menzionati sui documenti ufficiali dell’archivio storico parrocchiale. La chiesa di Sant’Agostino si trova su un poggio a 857 metri di altezza nell’ex comune di Granaglione, oggi Alto Reno Terme, e da lì domina l’intera valle del Randaragna e un’ampia fascia della vallata del Reno, compresa fra Ponte della Venturina e Biagioni.

La sua costruzione iniziò nel 1553 come oratorio e divenne parrocchia nel 1573, per volontà del cardinale Giacomo Paoletti e come atto di ringraziamento del percorso che portò la diocesi petroniana ad essere elevata ad arcidiocesi metropolita. L’annesso campanile fu costruito tra il 1856 e 1886: i rintocchi delle campane si odono a grande distanza e scandiscono le ore e le mezz’ore. Di fronte alla chiesa l’Oratorio della Santissima Trinità, la cui costruzione risale al 1638. Tutto il complesso è rimasto indenne dai frequenti bombardamenti che hanno interessato la zona durante la Seconda guerra mondiale.

Massimo Selleri

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