Riapre in tempi record l’atelier di Casile

Un mese fa il professore aveva trovato il negozio allagato "C’è stata una gara di solidarietà che ha coinvolto 200 persone".

Riapre in tempi record  l’atelier di Casile

Riapre in tempi record l’atelier di Casile

di Amalia Apicella

Esattamente un mese fa, la mattina di Pasqua, il professor Demetrio Casile trovava il suo studio di via Belle Arti allagato. Soffitto distrutto, crollato, e sotto alla cascata di macerie erano finiti anche gli acquerelli pronti per partire per Los Angeles. Opere che, aveva raccontato Casile, docente di Pittura ed educazione visiva all’Istituto di Belle Arti, valevano decine di migliaia di euro. Tutto a causa di un rubinetto lasciato aperto al secondo piano della palazzina. "Lo studio non potrà essere utilizzato prima dell’estate", sentenziava il perito dopo l’incidente. "Beh, all’inizio sembrava davvero così – risponde oggi Casile – ma, evidentemente, non avevamo fatto i conti con la solidarietà delle persone che gravitano attorno all’atelier".

In meno di un mese lo studio è pronto, di nuovo agibile. "Abbiamo rifatto il soffitto in tempi record – continua il professore –. Ed è anche più bello di prima: lo abbiamo coperto con opere del Mantegna, di Michelangelo, Raffaello e Guido Reni. La definirei una ’gara di solidarietà’ da parte di studenti e residenti ma non solo. Ancora oggi, dopo un mese dall’incidente, incontro per strada o al ristorante persone che vogliono aiutarmi, fare la loro piccola parte per ritrovare un ’angolo di paradiso’".

Sarà il sindaco, Matteo Lepore, a inaugurare il ’nuovo’ studio in via Belle Arti 32, oggi alle 15, assieme a Elena di Gioia, delegata alla Cultura di Palazzo D’Accursio, Rosa Maria Amorevole, presidente del quartiere Santo Stefano, e Bruno Cinanni, presidente del centro Unesco di Bologna.

"Si sono mobilitate almeno duecento persone in queste settimane. Lavoravamo giorno e notte – racconta Casile – a gruppi di venti o trenta. E chi non era impegnato nel ’restauro’ portava da magiare o da bere agli altri. Penso che fossero preoccupati per me. ’Non lascerà mica Belle Arti, prof!’, mi ripetevano. Lo choc è stato grande ma, figuriamoci: non lascerei mai Bologna".

Al taglio del nastro non ci saranno solo studenti e persone affezionate al luogo, ma anche l’Ant, la Ccsvi nella sclerosi multipla e la Casa delle donne, tre associazioni cui Demetrio Casile devolverà il ricavato delle prossime mostre.

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