Riccardo Muti sul podio per il Requiem di Verdi

L’eccezionale concerto al PalaDozza per beneficenza: Illumia ha comprato tutti i 3.500 biglietti per regalarli alla città

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di Marco Beghelli

Un "evento eclatante per la città", lo ha definito Elena Di Gioia in rappresentanza del sindaco; un "regalo di Natale offerto a tutti cittadini di Bologna", lo dice Francesco Bernardi, fondatore di Illumia (azienda leader nella fornitura di luce e gas), ospitando la presentazione ufficiale dell’ultimo e maggiore evento organizzato da Bologna Festival per questo 2022 così ricco di iniziative anche esterne alla normale programmazione concertistica (si pensi a ’La piazza si accende’, che in settembre ha raccolto oltre 50.000 spettatori davanti alla basilica di San Petronio futuristicamente illuminata).

Ebbene, il 19 dicembre, al PalaDozza, gioiremo per l’ennesimo ritorno in città di Riccardo Muti (Bologna Festival lo ha già ospitato 3 volte, l’ultima nel 2020); e sarà nel segno della partitura musicale che più di ogni altra ha segnato la lunghissima carriera del Maestro: la ’Messa da Requiem’ di Giuseppe Verdi, fra le 5 pietre miliari della musica sacra d’ispirazione cattolica, capolavoro assoluto dell’umanità, suscitato all’autore dalla somma devozione che aveva per Alessandro Manzoni, morto nel 1873.

’La Musica è un dono’, sarà lo slogan che accompagnerà l’evento, da prendersi assolutamente alla lettera perché Illumia non solo sosterrà il concerto, ma ha pure voluto acquistare tutti i 3.500 biglietti per offrirli in omaggio ai cittadini, chiedendo in cambio di fare a loro volta un’offerta all’associazione ’La Mongolfiera’, che da anni sostiene le famiglie di bambini con disabilità. "La straordinarietà del direttore d’orchestra, di un capolavoro iconico particolarmente significativo nell’attuale contesto internazionale e pertinente alla riflessione spirituale della settimana natalizia, nonché la formula assolutamente fuori dal comune di un regalo fatto alla città: tutto rende eccezionale e irripetibile questo evento", commenta Maddalena da Lisca, sovrintendente e direttore artistico di Bologna Festival.

I meno giovani ricorderanno un 35enne Riccardo Muti dirigere a Bologna il ’Requiem’ verdiano in quello che si chiama oggi EuropAuditorium: era il marzo 1977, negli stessi giorni cupi della guerriglia urbana in pieno centro culminata nella morte di Francesco Lorusso. A distanza di 45 anni, Muti ripropone il suo capolavoro d’interpretazione musicale con il soprano Juliana Grigoryan, il mezzosoprano Isabel De Paoli, il tenore Klodian Kaçani, il basso Riccardo Zanellato e la fidatissima Orchestra giovanile ‘Luigi Cherubini’ affiancata da un Coro ‘Luigi Cherubini’ di più recente formazione, rimpolpato dal Coro ‘Cremona Antiqua’ diretto da Antonio Greco: 170 elementi in tutto collocati all’interno di un’apposita cassa armonica e supportati da ormai sperimentati diffusori del suono, con l’aggiunta di una regia live affidata a due grandi schermi laterali per poter godere anche di immagini ravvicinate. Si tratterà della terza e ultima tappa esecutiva (15 dicembre a Ravenna, 17 dicembre a Rimini) di un progetto che comincia a inizio mese con l’ormai classica Italian Opera Academy che il Maestro organizza a Ravenna per il perfezionamento di giovani direttori d’orchestra e che sarà appunto incentrata quest’anno sul ’Requiem’ verdiano.

I biglietti per il 19 dicembre, ore 21, al PalaDozza, sono in distribuzione dal 29 novembre presso Illumia (via de’ Carracci 692, Bologna), dal martedì al venerdì, ore 14-19, il sabato ore 10-18 (max 2 biglietti a persona). Agli abbonati del Bologna Festival è riservato il settore centrale, con distribuzione dei biglietti presso Bologna Welcome, dal lunedì al sabato, ore 9-18.

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