Morto a 36 anni Riccardo Taddei, storico pr di Bologna

Ha lottato con una lunga malattia

Riccardo Taddei in Norvegia

Riccardo Taddei in Norvegia

Bologna, 23 novembre 2016 - Il sorriso, fino all’ultimo. E quella voglia di conoscere il mondo e vedere oltre. Anche alla malattia. Ha vissuto così Riccardo Taddei, dopo aver acceso per anni le notti bolognesi delle discoteche più frequentate in città: dalla Capannina al Matis, dallo Chalet dei Giardini all’Hobby One. Una voglia, una determinazione, che lo avevano spinto, nonostante la malattia che da anni lo tormentava, a sposarsi. Il suo regalo d’amore a Roberta, che gli è sempre stata vicina con un affetto unico e infinito. Era già tutto deciso, fissato, data compresa: sabato 3 dicembre.

Il destino, invece, ha deciso di presentarsi prima. E di prendere per mano un ragazzo di 36 anni che aveva illuminato tutti con il suo carattere, il suo coraggio. Non solo la sua famiglia, a partire dal fratello Filippo, responsabile economico del Pd, che non ha smesso di sostenerlo e aiutarlo anche nei momenti più difficili, ma pure gli amici di sempre, i colleghi del vasto e sfuggente ‘mondo della notte’, chi magari lo aveva conosciuto una sola volta per un posto in lista o un tavolo nella discoteca più alla moda. Pr? Sì, ma non solo. «Una persona spettacolare. E umana» come ricorda il dj Francesco Sansone, che ha lavorato con lui alla consolle della Capannina, dal 2006 al 2009, quando Taddei organizzava le serate del venerdì con il suo gruppo ‘Folie Folie’.

Anni indimenticabili, durante i quali Taddei era riuscito ad aprire anche le porte del Matis, dello Chalet dei Giardini, dell’HobbyOne e, in alcune estati, anche del Pineta di Milano Marittima. Anni a cui era stato strappato dalla malattia, senza però rinunciare alla vita. «Ha combattuto fino alla fine, è sempre stato ottimista» dice Michele Cristofori della Gisette Events, che ha condiviso con lui tanti weekend alla Capannina.

Riccardo fino alla fine ha viaggiato, sperato, lottato. Seguendo la sua passione per il tennis, prima agli Internazionali d’Italia a Roma, poi a Wimbledon, dove era stato la scorsa estate per coronare il suo sogno, come aveva scritto su Facebook. Lo stesso Facebook che ieri si è riempito di ricordi e lacrime, non solo virtuali. «Eri così speciale che ti hanno voluto anche da lassù», «hai sempre programmato tutto guardando oltre e non fermandoti mai. Avevi la voglia di vivere che abbagliava chiunque ti stesse vicino», «vola da uomo libero» hanno scritto gli amici.

 I funerali di Riccardo Taddei in Certosa

 

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