Bologna, 29 aprile 2021 - "Devo strapparlo, diceva questo biglietto devo strapparlo... Ciò che ha commesso il rider è una palese violazione e ora valuteremo come procedere con il nostro avvocato". Vittorio De Lorenzi, 51 anni e attivista politico, tiene tra le mani 11 pezzetti di carta: "Li abbiamo riordinati, ricostruiti come un puzzle". E quel puzzle è tornato a recitare: ’In questo giorno di lutto il nostro duce da lassù possa guidare la rinascita’. La frase del biglietto incriminato e strappato da Luca Nisco, il rider beneventano sospeso da Winelivery, che il 25 aprile doveva consegnarlo a corredo di due bottiglie di vino in via San Mamolo. Proprio a casa De Lorenzi. "Quando hanno suonato – riprende – è andata mia moglie per poi tornare basita. In mano aveva il sacchetto con il vino e questi pezzetti di carta. Inizialmente pensavamo a uno scherzo, invece...".
Aggiornamento Rider licenziato a Bologna: Winelivery lo riassume
Il regalo, inviato tramite la piattaforma che il giorno dopo ha revocato ogni incarico a Luca "per palesi violazioni contrarie al nostro regolamento", era stato inviato da un amico d’infanzia di De Lorenzi. "E quel biglietto – sottolinea quest’ultimo – riportava un messaggio privato indirizzato a un altro privato, cioè io. E averlo strappato è un atto di violenza oltre che una violazione della mia privacy. Bastava si dicesse contrario con lo scritto ma doveva consegnarlo perché faceva parte del suo lavoro". L’accaduto è arrivato immediatamente alle ’orecchie’ di Winelivery, informata dal cliente-pagatore che aveva digitato online la frase, poi riportata sul biglietto da un operatore della piattaforma. "Al netto del contenuto – ribadisce Winelivery –, che stigmatizziamo, quello che ha fatto il rider non doveva accadere. Poteva rifiutare quella consegna, ma non permettersi di leggere e strappare il messaggio".
Ciò che contesta invece De Lorenzi è l’accusa di apologia di fascismo: "Non c’era nessun simbolo, quella frase scherzosa era privata".
Intanto ieri, dopo la notizia riportata dal Carlino , si è scatenata una gara di solidarietà per Nisco: "Da Benevento – dice il ragazzo – alcuni amici si sono offerti di pagarmi le spese legali per impugnare il provvedimento di Winelivery. E sto ricevendo offerte di lavoro". Come quella di Lele Roveri, presidente dell’Estragon: "Siamo rimasti molto colpiti dalla vicenda e, senza voler entrare nel merito del ’licenziamento’, invitiamo il rider a lavorare con noi dall’1 giugno quando inizierà Bologna live". Anche la Uil si è mossa: "Il sopruso avanzato – chiosa Carmelo Massari – è totalmente illegittimo. Ci proponiamo di tutelarlo legalmente in maniera gratuita".
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