Riders Bologna, imbrattata la sede dell'Ugl per protestare contro l'accordo sindacale

Scritti e volantini sui muri di via Santa Margherita. Capone definisce l'attacco alla sede "un atto gravissimo di vandalismo e violenza politica"

La protesta dei Riders in via Santa Margherita (Foto Dire)

La protesta dei Riders in via Santa Margherita (Foto Dire)

Bologna 21 settembre 2020 -  Blitz dei riders, questa mattina davanti alla sede dell'Ugl in via Santa Margherita per protestare "contro l'infame accordo siglato dalle piattaforme e da questo sedicente sindacato che gioca a rappresentare i nostri interessi" si legge in un post sulla pagina Facebook di Riders Union Bologna.

La sede è stata imbrattata con scritte come 'crumiri' e 'Ugl m...a', e sul muro esterno sono stati attaccati dei volantini che 'smontano' "l'accordo truffa" con cui, scrivono i ciclofattori, invece di "tutelare i nostri diritti", il sindacato "si è prestato ad una vera e propria azione antisindacale, con l'obiettivo di spezzare le gambe a chi in questi anni di protesta era riuscito faticosamente a fare passi in avanti".

Insomma, proseguono i fattorini annunciando nuove mobilitazioni, "grazie a questo accordo pirata viene legittimato lo status di falso autonomo, il ricatto del cottimo e l'assenza delle tutele come malattia, ferie e contributi, tentando persino di farlo passare come un avanzamento".

Di tutt'altro avviso, ovviamente, l'Ugl, il cui segretario generale Paolo Capone definisce l'attacco alla sede regionale e provinciale di Bologna "un atto gravissimo di vandalismo e violenza politica". Il leader del sindacato non solo esprime "sdegno per chi ha commesso l'aggressione e la massima solidarietà ai rappresentanti Ugl di Bologna, uno dei quali era presente ed è stato minacciato mentre gli uffici venivano vandalizzati", ma difende anche il contratto siglato dalla sua organizzazione, che "è nato per difendere e salvaguardare i diritti dei lavoratori del settore". Di fronte "al nulla che c'era- insiste- l'Ugl ha ascoltato le istanze dei riders, ha collaborato con le parti datoriali e ha creato un quadro di riferimento che prevede, rispetto al passato, diritti esigibili".  Quanto al blitz odierno, per Capone si tratta di "un assalto condotto da sedicenti rider, verosimilmente appartenenti all'area dei centri sociali ed evidentemente più interessati alla violenza politica che ai diritti dei lavoratori".  

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