Rifiuti a Bologna, il Comune vuole cambiare il ‘porta a porta’

L’assessore Aitini in commissione: “Effetto discarica in centro”. Tavolo tra Hera e Palazzo D’Accursio per modificare il sistema

Sacchi di rifiuti in attesa del ritiro davanti a un portone del centro storico

Sacchi di rifiuti in attesa del ritiro davanti a un portone del centro storico

Bologna, 24 maggio 2018 – «La raccolta dei rifiuti è uno dei temi più delicati delle grandi città, ma non sono contento dei nostri risultati e dobbiamo migliorare ancora molto». Va dritto al punto Alberto Aitini, assessore con delega alla Manutenzione del patrimonio, durante il summit sulla raccolta differenziata avvenuto in commissione consiliare Territorio e ambiente. Un’occasione per parlare delle criticità riscontrate con il sistema del porta a porta, come l’aumento dei casi di abbandono di rifiuti impropri in strada (boiler, materassi, mobili) o fuori dagli orari prestabiliti, problema sottolineato a gran voce anche dai presidenti di Quartiere Rosa Amorevole (Santo Stefano) e Lorenzo Cipriani (Porto-Saragozza).

«Il porta a porta ha prodotto grandi risultati, tanto che in centro storico la raccolta differenziata tocca picchi del 60%, ma ha comunque dei limiti oggettivi – spiega Aitini –. Abbiamo rifiuti in strada quattro giorni alla settimana e spesso vengono usati sacchetti di colori diversi rispetto a quelli indicati, cosa che crea un brutto effetto ottico e dà un’immagine di degrado piuttosto impattante». Il tavolo tra Hera e il Comune è già partito e nei prossimi mesi potrebbero cambiare alcune cose, a cominciare proprio dai sacchetti che oggi bisogna andare a predere nelle varie sedi di quartiere. «Spedirli direttamente a casa potrebbe incentivare l’utilizzo di quelli giusti – aggiunge l’assessore –, ma i costi sono elevati (si parla di un milione di euro all’anno, ndr) e stiamo valutando». C’è poi il discorso relativo agli orari. «Attualmente una fascia di cittadini rimane fuori – ragiona Aitini – e i commercianti, che chiudono i negozi prima delle 20, finiscono per avere difficoltà a conferire regolarmente i rifiuti. Anche tenere in casa tutta la settimana l’indifferenziato può creare disagi, ma d’altro canto aumentarne la raccolta potrebbe moltiplicare i comportamenti irregolari».

Nelle zone fuori Porta invece rimarrà il sistema dei cassonetti, che verranno sostituiti in futuro con strumenti più nuovi e tecnologici, dotati anche di badge elettronico per l’apertura. «Vogliamo raggiungere il traguardo del 70% di differenziata imposto dalle normative regionali e europee – conclude l’assessore –: il senso di marcia è quello giusto, ma sarà molto difficile. Perfezioneremo in ogni caso l’attuale sistema e punteremo molto sull’informazione: Bologna è una città eterogenea, ci sono tanti studenti che non sanno come conferire i rifiuti e cercheremo di collaborare con l’Università, magari donando dei depliant al momento dell’immatricolazione». Inoltre, contro l’abbandono di rifiuti, il Comune intende rispolverare il progetto eco-vicini, cioè cittadini incaricati di informare e soprattutto di fare segnalazioni a Hera.

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