Rifiuti, a Bologna arriva lo 'spazzino di quartiere'

Un rinforzo di operatori si occuperà di pulire le aree critiche, raccogliere i rifiuti abbandonati e segnalare quelli ingombranti. E in centro viene potenziato lo spazzamento

I nuovi mezzi dello Spazzino di quartiere

I nuovi mezzi dello Spazzino di quartiere

Bologna, 30 giugno 2022 - Quello della pulizia delle strade è stato un tema molto discusso durante la campagna elettorale dell'attuale sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Ora il progetto atteso in questi mesi ha un nome, una forma ed è pronto a partire: si tratta dello "Spazzino di quartiere".

"Lo Spazzino di quartiere - spiega Simone Borsari, assessore alla Manutenzione della città - è la prima risposta organica all'esigenza ambientale di Bologna. È ciò che occorre per raggiungere uno standard di pulizia sempre più alto". "Porterà al controllo capillare del territorio da una parte, e sensibilizzerà i cittadini dall'altra" aggiunge.

"Gli operatori che agiscono di notte sono spesso invisibili agli occhi dei cittadini. Abbiamo quindi pensato di creare un ulteriore presidio che metta in comunicazione le esigenze dei cittadini con i quartieri", così interviente invece il Direttore Centrale Servizi Ambientali e Flotte di Hera, Franco Fogacci. "Non si tratta solo di pulizia, ma anche e soprattutto di comunicazione" conclude.

Spazzino di quartiere a Bologna: di cosa si tratta

Per garantire un presidio forte sul territorio, Hera dividerà i 6 quartieri bolognesi in 50 microaree: 10 nel Navile, 10 nel Borgo Panigale e Reno, 7 al Savena, 8 San Donato e San Vitale, 8 Porto Saragozza e 7 Santo Stefano. Gli operatori passeranno in queste zone una volta al giorno fuori le mura e 3 volte al giorno nel centro storico, sette giorni su sette.

Il loro compito sarà quello di pulire i punti critici e le isole ecologiche. Riporteranno al referente di quartiere le criticità riscontrate dai cittadini,  raccoglieranno i rifiuti abbandonati intorno ai contenitori e segnaleranno la presenza di quelli ingombranti. Per svolgere al meglio il lavoro, è previsto l'acquisto di 50 mezzi.

Un progetto che ha richiesto fino ad ora l'investimento di circa 1 milione e 250 mila euro, ma per cui si arriverà a 2 milioni e 500 mila euro l'anno prossimo, quando il servizio sarà a pieno regime. Cionostante, è stato stabilito che gli importi della Tari (Tassa sui rifiuti) non aumenteranno per l'anno 2023, precisa l'assessore Borsari.

Quando partirà, quartiere per quartiere

Si passerà alla nuova organizzazione per gradi. I primi quartieri coinvolti a partire da luglio saranno San Donato, San Vitale e Santo Stefano fuori le mura. A seguire, in agosto, Porto Saragozza dentro e fuori le mura e il resto di Santo Stefano. A settembre toccherà a Navile e Savena, a ottobre a Borgo Panigale, Reno.

Da luglio sarà inoltre potenziato il servizio di spazzamento nel centro storico: l'operatore a piedi sarà affiancato dalla spazzatrice, con un raddoppio della frequenza.

La carta smeraldo, un tema controverso

Quello della "carta smeraldo", la tessera che serve ad aprire il cassonetto della raccolta indifferenziata, è un tema molto dibattuto, che talvolta ha generato malcontento tra i cittadini. Fogacci torna quindi sulla questione "Spesso si parla della "maledetta" - così viene definita - carta smeraldo. L'uso della tessera è un'attività propedeutica per abituare gli utenti alla differenziata".

"Se non ci fosse l'indifferenziata - aggiunge il Direttore - non ci sarebbero problemi di smaltimento. Occorre quindi misurare la quantità di rifiuti prodotta da ogni famiglia. Il chip della carta serve a questo". Va quindi precisato che non c'è alcuna correlazione tra l'uso della tessera e l'importo della Tari: si tratta di una fake news.

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