Rimini Yacht, Lolli e altri 33 accusati di una bancarotta da 42 milioni

In Libia Lolli avrebbe l’incarico di addestrare le guardie costiere locali nell’uso delle motovedette

Giulio Lolli

Giulio Lolli

Bologna, 30 settembre 2015 - Secondo le ultime notizie dalla Libia, il governo di Tobruk, l’unico riconosciuto, gli ha affidato l’incarico di addestrare le guardie costiere locali nell’uso delle motovedette. Giulio Lolli, ex patron di Rimini Yacht fuggito all’estero dopo lo scoppio dello scandalo, davvero non finisce di stupire. Dopo il carcere a Tripoli e la partecipazione alla Primavera araba, è considerato dai libici un ‘eroe della rivoluzione’.  In Italia, invece, per lui continuano i guai giudiziari. Dopo aver patteggiato per il filone della corruzione, nei giorni scorsi ha ricevuto, assieme ad altre 33 persone, l’avviso di fine indagine per bancarotta fraudolenta per il fallimento della società. Lolli e gli altri, prestanomi o amministratori di altre società, sono accusati di aver distratto dal 2008 al 2010 ben 42 milioni di euro da Rimini Yacht, svuotandola di ogni valore. Soldi finiti chissà dove, mentre i creditori rimanevano con un palmo di naso.I tre membri del collegio sindacale sono accusati di non aver controllato. 

 

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