Auto rimosse, Bologna da record

Carro attrezzi quando si fa pulizia: peculiarità del capoluogo emiliano SCHEDA I dati provincia per provincia

Rimozioni delle auto (Foto di repertorio)

Rimozioni delle auto (Foto di repertorio)

Bologna, 30 dicembre 2015 - Andate tranquillamente per cenoni e parcheggiate in centro (se trovate posto). Ma prima perlustrate bene ogni angolo. Soprattutto se abitate a Bologna. Perché il carro attrezzi è sempre in agguato. Quindicimila rimozioni all’anno – lo dice il Comune –; la metà per lavaggio delle strade, sempre più d’attualità, con lo smog alle stelle. Praticamente succede solo qui.

Spaziando dall’Emilia Romagna alle Marche, bisogna arrivare a Pesaro per sentirsi rispondere dalla municipale: «Auto rimosse per la pulizia? Sono pochissime, su 504 del 2015 si contano sulle dita di una mano». A Bologna, invece, sono più o meno 7.500 all’anno. La pratica è in sostanza sconosciuta a Modena – una media di 2400-2500 veicoli rimossi per intralcio, una sola strada della città a rischio – e del tutto ignota a Rimini. Che pure ha fatto il botto, mille veicoli in più del 2014, si è appena arrivati a caricarne 2.600 sul carro attrezzi. Nessuna traccia di quest’abitudine neppure a Ferrara, l’altra città dell’Emilia Romagna che fa la sua parte, con 2.000 rimozioni. Idem per Cesena, Forlì, Ravenna, Parma. A Reggio Emilia l’ufficio stampa del Comune fa sapere che tra le 702 rimozioni del 2015 «non esiste una voce lavaggio strade».

Ma Bologna ha anche un’altra peculiarità. Dalla metà degli anni Novanta – la contabilità è ancora una volta del Comune – c’è sempre la stessa ditta. Si è arrivati fin qui tra proroghe e aste deserte. Da ultimo, a novembre, il Centro dell’auto di Sabino Grossi si è aggiudicato di nuovo il servizio vincendo sui concorrenti (le tariffe sono calate del 5%). Ferrara e Modena, per fare due esempi, si sono inventate un sistema di rotazione. A Rimini la mancanza di alternativa è più recente. Il Comune – che percepisce il 17% e ha incassato più di 44mila euro, senza contare le multe – ha appena confermato per due anni l’impresa che aveva già vinto il contratto precedente. Giocoforza, è stata l’unica a presentarsi. E come mai tutto questo deserto? «Non trovano conveniente il servizio», rispondono alla municipale.

Il passaggio risulterà senz’altro indigesto a quegli automobilisti che si sono scapicollati in deposito e – multa a parte – magari hanno saldato un conto da 168 euro e spicci (cronaca di Bologna, era giugno). Il Comune fa sapere che oggi la media è di 90-100 euro e il tetto massimo arriva a 140 (notturno). A Modena si oscilla tra i 55 e i 96 euro, la fonte è sempre l’amministrazione che poi chiarisce: «La tariffa comprende già un trasferimento nel raggio di 6 chilometri». A Cesena – 240 rimozioni – si pagano 103 euro per veicoli fino a 15 quintali, ciclomotori e motocicli. A Forlì si scende a 80 euro e 319 casi. A Macerata – 200 rimozioni – te la cavi con meno di 69 euro, «nel giro delle mura di quattro chilometri». Se la disavventura vi capita ad Ascoli, assicurano i vigili, in media bastano 70 euro per rimettersi alla guida (in un anno si arriva a superare di poco i cento casi). Si sale di numero e di prezzo ad Ancona, 255 auto portate via e una spesa che oscilla tra i 115 e i 145 euro, a seconda del peso, della maggiorazione festiva e notturna. Perché a contare alla fine sono proprio annessi e connessi: ora, luogo, chilometri, custodia. Un ginepraio.

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