
Risoluzione del centrodestra in Regione: un portale web con gli interventi. "Idice e Lamone osservati speciali"
Fare il punto sull’emergenza idrogeologica in Emilia-Romagna e presentare un progetto pilota innovativo per il monitoraggio dei fiumi Idice e Lamone. Sono stati questi i temi al centro della conferenza stampa in Regione, organizzata dai presidenti dei gruppi consiliari di opposizione Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), Elena Ugolini (Rete Civica), Pietro Vignali (Forza Italia) e Tommaso Fiazza (Lega), affiancati dal geologo Roberto Galassi e da Martino Pioggia, presidente dell’associazione Vad – Vittime alluvione dissesto idrogeologico. A rompere il ghiaccio è stata Elena Ugolini, che ha chiarito l’obiettivo dell’iniziativa: "Come opposizione non vogliamo restare chiusi in questo palazzo. Vogliamo, invece, ascoltare i cittadini e metterci al loro servizio perché le cose vadano diversamente da come sono andate finora. Urge un cambio di paradigma, bisogna passare dalle parole ai fatti, garantire una maggiore trasparenza. Non si può curare un territorio così vasto senza il contributo di ciascuno".
Il progetto pilota, in partenza nelle prossime settimane, si concentrerà, in un primo tempo, sui bacini dell’Idice e del Lamone, tra i più vulnerabili della regione. "Già nel 2002 il Piano di assetto idrogeologico (Pai) indicava la necessità di interventi urgenti, mai attuati prima del 2023 – ha ricordato il geologo Galassi –. Lo scopo del progetto è dare un contributo per documentare lo stato del territorio e accelerare la realizzazione di opere che la Regione promette da tanti anni". L’iniziativa prevede che i cittadini possano inviare segnalazioni digitali tramite apposite schede. I dati saranno poi raccolti dai presidenti dei comitati degli alluvionati aderenti al progetto e verificati sul posto dagli esperti.
Marta Evangelisti ha, invece, puntato il dito contro la mancata attuazione degli studi dell’Autorità di Bacino che "già da tempo avevano indicato i rischi e suggerito interventi di prevenzione come casse di espansione e laminazione. L’assemblea legislativa, incalzata dall’opposizione, ha recentemente approvato diverse risoluzioni sulla manutenzione del corsi d’acqua. Ora chiediamo alla giunta un monitoraggio permanente sui corsi d’acqua, un cronoprogramma chiaro degli interventi di manutenzione e un portale unico dove i cittadini possano accedere a tutte le informazioni su fondi, progetti e opere".
Pietro Vignali ha poi illustrato i numeri di una situazione che la Regione fatica a sbloccare: "Come gruppo Forza Italia, monitoriamo ogni tre mesi lo stato delle opere idrauliche incompiute: per completare un’opera servono in media 15 anni. La Regione ha 345 milioni a disposizione, quasi tutti fondi statali, ma molte infrastrutture strategiche restano ferme". Tra le grandi opere incompiute, ha citato: la cassa di espansione di Bagnetto sul fiume Reno, a Castello d’Argile (82 milioni), la cassa del Navile a Bentivoglio, e quelle sui torrenti Lavino, Ghironda e Samoggia. Situazione diversa per l’Idice in cui il piano attuale non prevede casse di espansione; sul Lamone si aspetta una risposta dalla Regione sulla riparazione dell’argine a Traversara di Bagnacavallo e sul Santerno la situazione è sotto osservazione.
Infine, Tommaso Fiazza ha attaccato la gestione delle competenze e delle risorse: "I cittadini emiliano-romagnoli pagano anni di inerzia. Vanno realizzate opere come la diga di Vetto, ormai da troppo tempo bloccate a causa di una visione ideologica della sinistra, e previsti fondi che i Comuni possano usare per fare prevenzione, non solo a calamità avvenuta".
Sara Ausilio