BENEDETTA CUCCI
Cronaca

’Ritratto di donna’: Maria Paola Landini tra foto e archeologia

Scienziata e virologa, prima donna preside di Medicina, ora espone al Museo Archeologico.

Scienziata e virologa, prima donna preside di Medicina, ora espone al Museo Archeologico.

Scienziata e virologa, prima donna preside di Medicina, ora espone al Museo Archeologico.

È stata la prima preside donna della Facoltà di Medicina, la sua vita di medico, specialista in Microbiologia e Virologia, è stata dedicata alla ricerca, ma Maria Paola Landini, classe 1951, è da 50 anni anche una fotografa. La doppia vita di una scienziata, si potrebbe dire, i cui scatti sono entrati da ieri nel museo Archeologico con la mostra ’Ritratto di donna’, un’indagine che intreccia fotografia, archeologia e riflessione antropologica, per ricostruire una genealogia visiva del femminile camminando attraverso le sale del museo.

A cominciare dal lapidario con la sezione ’Donna. Così com’è. Il presente come testimonianza’, passando per le sezioni preistorica e Bologna etrusca dove si incontrano ’Archetipi femminili. L’origine come presenza’ e arrivando, dopo altre tre lunghe e ricche sezioni, alla sesta e ultima, dedicata a ’L’ingegno delle donne nelle medaglie del Museo Archeologico’ proprio nell’atrio, in dialogo con la mostra ’Il Medagliere si rivela’.

Del museo hanno poi selezionato 21 reperti di varia tipologia, conservati nelle collezioni permanenti: statue, rilievi, oggetti votivi, iscrizioni, vasi, con volti e nomi di donne, dee, eroine. Complessivamente sono 137 le foto, scelte tra le oltre 100.000 immagini dell’archivio Landini, curato da Serendippo Aps, che cura e promuove anche la mostra.

A questo punto scatta anche la curiosità, di saperne di più su una ricerca visiva che affonda davvero le radici nella formazione scientifica. "Ho iniziato 50 anni fa – racconta Landini – per portare a casa ricordi di viaggi nei tanti posti molto particolari dove andavo anche per lavoro". E prosegue: "Gli anni Settanta e Ottanta sono stati difficili dal punto di vista economico e politico, ma pieni di speranza. Ho finito i miei studi, iniziando la ricerca scientifica che mi ha davvero aperta al mondo, perché un tempo, quando non c’era il mondo digitale, i contatti con gli studiosi li dovevi fare prendendo degli aerei e spostandoti fisicamente. E quando andavo ai congressi, agli incontri scientifici, portavo sempre con me la macchina fotografica e quando finivo il lavoro mi immergevo nelle città ed esploravo".

Il suo occhio, davvero allenato all’osservazione di dettagli microscopici e all’interpretazione di complessi fenomeni biologici, è diventato uno sguardo attento e sensibile, nell’esplorare le sfumature del femminile attraverso l’obiettivo. Fin dagli anni Settanta il suo lavoro ha documentato il volto multiforme della femminilità cogliendone la dimensione corporea, esperienziale e relazionale.

Un incontro importante è stato con Serendippo e la sua presidente Etta Polico, che si è trovata davanti all’archivio di Landini, per la prima volta nel 2009 e che nell’ultimo anno e mezzo ha lavorato sulla selezione, confrontandosi sull’immagine della donna. A corredo della mostra ci saranno eventi collaterali, tra visite guidate – già sabato 17 alle 21 con performance site specific di Greta Affanni – lezioni e incontri. Fino al 13 ottobre, ingresso col biglietto del museo.